La nostra biblioteca - McEwan - Lezioni - Tutti in piedi: più di 500 pagine per un capolavoro

- di: Diego Minuti
 
Per raccontare quel che è ''Lezioni'' di Ian McEwan ci vorrebbe forse più di un semplice articolo, di una pur volenterosa recensione perché il suo contenuto è veramente coinvolgente, nel senso che le pagine si accavallano in un crescendo di sensazioni che accompagnano il racconto della vita di Roland, che di vite ne vive tante, non certo per sua scelta, subendo i ghirigori del destino che spesso accompagnano la Storia.
''Lezioni'' (Einaudi - pag.561 - 23,00 euro) è un caleidoscopio che muta ad una velocità con cui talvolta è difficile stare al passo, perché la lettura è sovente una messa alla prova della capacità di recepire tutto il racconto, nella sua evoluzione e nel suo concretizzarsi, mai dimenticandone tutte le componenti, dalle essenziali a quelle che sono, solo all'apparenza, di contorno.

La nostra biblioteca - McEwan - Lezioni

Apparentemente, Roland Baines, per tutta la vita, insegue le sue speranze, i suoi sogni. Frustrati sin da quando era un bambino di pochi anni che vedeva nel pianoforte uno strumento, nel senso che lo considerava la chiave per aprire la cassaforte in cui, a dispetto dell'età, avevano cominciato a rintanarsi le sue aspirazioni.
Ma il destino - incarnato in tre figure femminili, tutte determinanti, tutte drammaticamente incombenti - lo perseguita non riuscendo ad affrancarsi dalla presenza immanente della madre; non potendo sfuggire all'insegnante di pianoforte che lo condiziona, nelle sue prime pulsioni sessuali, come adolescente e fino a quanto diverrà uomo; non sapendo fermare la moglie che, decisa a cancellarlo dalla sua vita, lo abbandona insieme al figlioletto, lui che era e resterà impreparato al difficile mestiere di padre.

Tre donne, tre universi a sé stanti, accomunate dal vedere in Roland un loro terminale e non un compagno di viaggio nel lungo percorso della sua vita, dalla formazione alla presa di coscienza dei fallimenti. Una storia che si dipana per decenni e che vede incombere su Roland l'ombra del fallimento personale, che lo porta, dall'anticamera della perfezione da concertista, ad accontentarsi di strimpellare in un piano bar, guardando l'umanità che gli scorre davanti come se fosse in un'altra dimensione.
Lui, che sentiva di potere diventare protagonista, si deve sedere sulla seggiola dei testimoni, assistendo ad eventi che segnano la storia globale di molte delle ultime decadi, soprattutto se essa è la cifra dell'incompletezza dell'Uomo, della sua incapacità di fare lezione delle cose peggiori per evitarne la reiterazione.

Quello di Roland con quello che lo circonda o al quale assiste è un confronto persino fisicamente doloroso, perché i suoi convincimenti sono il frutto della sedimentazione di vicende che lo hanno portato a sentirsi parte del mondo, seppure non direttamente. Il bambino di un tempo, oggetto della distorsione di un interesse tossico della sua insegnante di pianoforte, crescendo ha lasciato il passo ad un uomo disincantato, che colleziona fallimenti e che non sa ribellarsi ad essi. Un declino mentale prima di quello fisico, con la parabola che lentamente scende fino ad impattare con la fine, che per lui non è il momento di tirare le somme della vita, ma di accettarla, forse nella consapevolezza che essa per lui non poteva essere diversa.
Tags: arte, libri
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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