Banca mondiale: nel 2024 l'economia cinese rallenterà

- di: Redazione
 
L'economia cinese, nel 2024, rallenterà passando ad una crescita annuale al 4,5% rispetto al 5,2% del 2023. Una frenata che, dice la Banca Mondiale, in un rapporto che è stato reso noto oggi, si registrerà nonostante la recente ripresa stimolata soprattutto dagli investimenti nel settore industriale e in edilizia.

Banca mondiale: nel 2024 l'economia cinese rallenterà

Nel rapporto della Banca Mondiale, che tiene conto delle conseguenze della pandemia di Covid-19, si sottolinea la debolezza del settore immobiliare e della domanda globale per le esportazioni cinesi , dagli elevati livelli di debito e la vacillante fiducia dei consumatori.
Negli ultimi anni l’economia ha registrato un andamento positivo, con una crescita che è variata dal 2,2% nel 2020 all’8,4% nel 2021 e al 3% lo scorso anno. La maggior parte dei posti di lavoro creati durante la ripresa cinese sono stati lavori poco qualificati nel settore dei servizi e con retribuzioni basse.

“Le prospettive sono soggette a considerevoli rischi al ribasso”, afferma il rapporto, aggiungendo che una recessione prolungata nel settore immobiliare avrebbe ripercussioni più ampie e comprimerebbe ulteriormente le finanze dei governi locali già tese, poiché nel frattempo una domanda globale più debole rappresenta un rischio per i produttori.

Il rapporto evidenzia, altresì, che la Cina deve perseguire ''ampie riforme strutturali'', sostenendo la necessità che il governo centrale si assuma l’onere di sostenere i governi locali a corto di liquidità.
Gli investimenti immobiliari sono diminuiti del 18% negli ultimi due anni e il valore delle vendite di nuove proprietà è sceso del 5% nel periodo gennaio-ottobre rispetto all'anno precedente. Il rallentamento è stato peggiore nelle città più piccole che rappresentano circa l’80% del mercato nel paese di 1,4 miliardi di persone.
Per sostenere una crescita solida, la Cina, secondo la Banca Mondiale, ha bisogno di una ripresa della spesa dei consumatori, che ha subito un crollo durante l’ondata di Covid-19 ed è rimasta al di sotto della media dalla fine del 2021.
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