E ora cosa succederà all’auto elettrica?

- di: Daniele Maver
 

Il terremoto Trump sta sconvolgendo il mondo sui temi più svariati dalle guerre in atto all’immigrazione fino alla questione climatica. Ha dichiarato una "emergenza energetica nazionale" per accelerare lo sviluppo delle infrastrutture per i combustibili fossili, per promuovere l'industria petrolifera e del gas a scapito delle fonti di energia rinnovabile e revocare le politiche ambientali dell'era Biden: il suo motto "drill, baby, drill" sembra rivolto a creare una nuova era dell’oro nero, a dispetto del cambiamento climatico.

E ora cosa succederà all’auto elettrica?

Trump ha anche annunciato il ritiro dall'accordo di Parigi sul clima e la revoca degli incentivi sulle auto elettriche.
In tutto questo risulta contradditorio il ruolo di Elon Musk che è stato un sostenitore importante per la rielezione di Trump sostenendo la campagna elettorale attraverso il suo social media X e qualche milione di dollari di contributi-. Musk è stato ora nominato Direttore del Dipartimento per l'Efficienza Governativa (ironicamente l’acronimo è DOGE) per "eliminare regolamentazioni eccessive e ridurre spese inutili".

Musk, fondatore e patron di Tesla, è stato più di venti anni fa l’inventore del business delle auto elettriche, precorrendo l’ondata recente di focalizzazione su queste vetture per rispondere al cambiamento climatico. Ora non sembra reagire a queste posizioni oltranziste del suo Presidente ed accettare supinamente una riduzione della spinta all’elettrificazione del mondo dei trasporti. Tesla oltre alle automobili, molto diffuse anche in Europa, ha anche alcuni veicoli commerciali elettrici come il Cybertruck (un grosso SUV) e il Semi (un truck da circa 20 t di portata).

Ma c’è un’altra contraddizione più ideologica che riguarda non solo il mercato USA ma il mondo intero: l’attenzione verso il cambiamento climatico e la transizione verso l’elettrificazione è sempre stata più forte in ambienti progressisti e di fatto Tesla è diventata un emblema di questo atteggiamento. Ora i clienti Tesla, attuali e potenziali, sono confusi: il dio dell’auto elettrica, il genio Elon Musk si è schierato con Donald Trump che vuole rilanciare i combustibili fossili.

Musk si è fatto i suoi conti su tutto quello che gli può arrivare in tasca dalla pubblicità su X, dalle commesse militari per il suo sistema satellitare Starlink e dall’investimento nel sistema spaziale Space X ed ha deciso che Tesla non è più una sua priorità. Nel 2024 per la prima volta le vendite di Tesla sono calate del 6%.

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