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L'auto elettrica perde terreno in Italia: il costo frena il mercato

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
L'auto elettrica perde terreno in Italia: il costo frena il mercato

L’auto elettrica in Italia rallenta. Mentre in altri paesi europei il settore continua a crescere, il mercato italiano sta registrando una frenata, evidenziando difficoltà strutturali e di accessibilità economica. Secondo gli ultimi dati, le immatricolazioni di veicoli elettrici sono in calo rispetto al 2023, e il principale ostacolo rimane il costo elevato rispetto alle alternative tradizionali.

L'auto elettrica perde terreno in Italia: il costo frena il mercato

Le vendite di auto elettriche in Italia hanno subito un rallentamento significativo nei primi mesi del 2025. A dicembre 2024, la quota di mercato delle auto full electric (BEV) si attestava intorno al 3,5%, ben al di sotto della media europea, che supera il 15% in paesi come Germania e Francia.

La frenata è ancora più evidente se confrontata con l’incremento delle immatricolazioni di vetture ibride, segno che i consumatori italiani preferiscono soluzioni meno radicali rispetto all’abbandono totale dei motori a combustione.

Il fattore costo: un ostacolo decisivo
Uno dei principali motivi di questa stagnazione è il prezzo d’acquisto delle auto elettriche, ancora troppo elevato per la maggior parte degli automobilisti italiani. Il costo medio di un veicolo elettrico supera i 35.000 euro, una cifra che scoraggia l’acquisto rispetto alle auto a benzina o diesel, che rimangono più accessibili.

Nonostante gli incentivi statali, il gap di prezzo tra un’auto elettrica e una a combustione interna rimane ampio, rendendo l’acquisto meno vantaggioso, soprattutto per chi non percorre abbastanza chilometri annui per ammortizzare il costo iniziale con il risparmio sul carburante.

La rete di ricarica: un nodo ancora critico
Un altro fattore che incide sul rallentamento è la rete di ricarica. Sebbene il numero di colonnine sia in crescita, la distribuzione sul territorio nazionale è ancora disomogenea. Le infrastrutture di ricarica sono concentrate principalmente nelle grandi città, mentre nelle aree periferiche e nel Sud Italia la copertura rimane insufficiente.

La percezione di una rete non ancora adeguata spinge molti automobilisti a optare per veicoli ibridi o a rimandare l’acquisto di un’auto completamente elettrica.

Incentivi e strategie future
Il governo italiano ha stanziato nuovi incentivi per il 2025, con l’obiettivo di sostenere la transizione verso la mobilità elettrica. Tuttavia, gli esperti sottolineano che per rilanciare il settore servirebbe un pacchetto di misure più incisivo, che vada oltre gli sconti sull’acquisto e punti a una riforma strutturale della tassazione dei veicoli e a una maggiore capillarità della rete di ricarica.

La competizione con i produttori cinesi, che stanno lanciando modelli a prezzi più accessibili, potrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro del mercato italiano. Se i brand europei non riusciranno a ridurre il costo delle loro auto elettriche, il rischio è che il settore resti un mercato di nicchia per pochi, rallentando ulteriormente la transizione ecologica della mobilità.

L’auto elettrica in Italia sta vivendo un momento di incertezza. Il costo elevato, unito alla percezione di infrastrutture ancora carenti, sta rallentando l’adozione su larga scala. Senza un intervento deciso su prezzi e incentivi, il rischio è che il nostro paese rimanga indietro nella corsa alla decarbonizzazione della mobilità.

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