In Austria sull'intercity vanno in onda i discorsi del Fuhrer

- di: Bianca Balvani
 
Nell'immaginario collettivo, se la Svizzera è la terra della puntualità e della privacy, l'Austria è quella del rigore.
Tutto in Austria, ai nostri occhi, è ordine, pulizia, sicurezza.
Però... già, nella vita c'è sempre un ''però'' e quello di cui parliamo riguarda i treni che sono tutti puntualissimi, tutti pulitissimi, tutti tranquilli. Con qualche eccezione, come è sicuramente l'intercity che collega Bregenz a Vienna e dove, se capiti nel giorno giusto, oltre a goderti il paesaggio, puoi anche ascoltare i discorsi di Hitler, che di austriaco aveva i natali, prima di trasferirsi in Germania, con tutto quello che ne seguì per il mondo intero.

In Austria sull'intercity vanno in onda i discorsi del Fuhrer

Sì, proprio lui, la cui voce squillante, con pause teatrali e abbassamento ad arte del tono, si è sentita domenica, tra lo sbigottimento dei passeggeri, che oltre al solito e tranquillizzante correre del treno sui binari, si sono gustati tutte le sottolineature della liturgia nazista, tra "Heil Hitler" e "Sieg Heil" gridati da una folla plaudente, una di quelle davanti alle quali il Fuhrer dava il meglio della sua oratoria.
Non si è trattato di uno scherzo, di un qualcosa di goliardico, improvvisato sul momento perché gli autori sono riusciti ad entrare nell'interfono del treno, attraverso il quale hanno fatto sentire prima una trentina di secondi di un discorso di Hitler e, quindi, le urla osannanti della folla.

Il tutto a pochi minuti dall'ingresso del treno nella stazione di Vienna dove, così, a naso, è probabile che i buontemponi (chiamiamoli così per il momento) siano scesi mischiandosi ai passeggeri.
Che sia stata una dimostrazione studiata bene lo conferma anche il fatto che, sentendo le prime battute del discorso del Fuhrer, il personale del treno ha cercato di fermare la trasmissione, ma inutilmente. Dal poco che la riservata polizia austriaca ha fatto trapelare, pare che i sospetti si appuntino su due persone. Le ferrovie austriache, ovviamente, hanno condannato l'accaduto.

Si potrebbe continuare a parlare ancora molto di questo episodio, di questa apparente incongruenza rispetto al ''modello'' austriaco. Ma meglio di tutto racconta la reazione di una anziana donna che, sopravvissuta ad un campo di concentramento, sentendo la voce, ''quella voce'', ha cominciato a piangere, continuando a farlo anche dopo essere scesa dal treno, come ha testimoniato un uomo che le sedeva accanto nel vagone.
Un altro passeggero ha detto ad un deputato dei Verdi che, quando in altri Paesi, i treni hanno avuto problemi tecnici, al massimo s'è trattato di un guasto all'impianto dell'aria condizionata. '
In Austria, ha detto, ''il problema tecnico è Hitler''.
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