Ieri sera ad Atreju il momento più riuscito non era in programma. È arrivato senza palco, senza microfono e senza bisogno di spiegazioni. In prima fila c’era mamma Meloni, la madre di Giorgia e Arianna. Le fanno una domanda semplice, quasi da conversazione laterale: se è felice delle sue figlie. Lei non ci pensa nemmeno mezzo secondo. Risponde: “Embè”. Tutto qui. E tutto fatto.
Atreju: embè, applausi e mamma Meloni che decide il clima
Una sillaba sola, detta come si dice a Roma quando la risposta è talmente ovvia da rendere inutile la domanda. Il tendone capisce subito. Risate, applausi, quel consenso automatico che non passa dal cervello ma dal riflesso. In quel momento il panel è già secondario.
La serata però deve andare avanti, per forma. Arianna Meloni entra per ultima, come si entra quando non si è ospiti ma parte dell’arredo fisso. Applausi pieni, sguardi attenti, clima da casa. Non deve convincere, deve solo esserci. E c’è.
Raoul Bova racconta la sua storia personale, con serietà e misura. Ricatti, audio privati, esposizione pubblica. Il pubblico ascolta, partecipa, solidarizza. Ma senza turbarsi troppo. È una partecipazione controllata, educata, quasi protocollare. Nessuno si sente chiamato in causa, tutti si sentono dalla parte giusta.
Quando il discorso vira su regole, denunce e responsabilità, l’attenzione si abbassa di mezzo grado. Non perché non sia importante, ma perché non è memorabile. Le leggi non fanno sorridere, le madri sì.
Arianna guida il finale con frasi rotonde, toni bassi, citazioni alte. Tutto scorre liscio, senza attriti. Il panel si chiude nei tempi giusti, con la soddisfazione generale di non aver disturbato nessuno.
Poi arriva la vera scena conclusiva. Il palco si svuota e la folla si sposta compatta verso la prima fila. Selfie, saluti, pacche sulle spalle. Tutti da mamma Meloni. Perché alla fine è lì che si è deciso il senso della serata.
Ad Atreju puoi parlare di qualunque cosa, anche delle più complicate. Ma basta una domanda semplice e una risposta ancora più semplice per rimettere tutto al suo posto.
Se è felice delle sue figlie?
Embè.