Asstel: "Alle imprese della filiera TLC serve investimento da un miliardo di euro"

- di: Daniele Minuti
 
Luiss Business School e Asstel hanno organizzato l'evento chiamato "Le sfide delle TLC per l'Italia del futuro: dalla formazione dei giovani al Fondo Bilaterale di Settore" nella suggestiva location della Villa Blanc per parlare della situazione della filiera. E la linea comune dei diversi interventi è stata quella della necessità di un "patto" che porti a promuovere le competenze nel settore delle telecomunicazioni, indispensabile per portare avanti il processo di digitalizzazione.

In questa direzione vanno le dichiarazioni di Laura Di Raimondo, dg di Asstel (nella foto): "Serve necessariamente un patto per le competenze che preveda investimenti in formazione ed educazione dei cittadini e dei lavoratori, in cui siano comprese anche le competenze digitali. C'è bisogno di investire sul capitale umano innovativo, in quanto gli investimenti sul capitale umano aiutano a ridurre le diseguaglianze di ogni tipo. Dagli studi che abbiamo portato avanti con il Politecnico di Milano è emerso che alle imprese della filiera serve oltre un miliardo di euro da qui al 2025 per investire su formazione, reskilling e upskilling: per attuare il fondo di solidarietà di settore, introdotto con i sindacati nel rinnovo a novembre, ci serve un aiuto dal Governo e una leva potrebbe essere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che nella mission 5 sulla coesione territoriale sulle politiche attive elenca linee guida che vanno in questa direzione. Anche nel 2020 e con la crisi, le imprese TLC hanno investito sulla formazione con oltre 75.000 persone interessate in progetti di upskilling e oltre 28.000 di reskilling, un investimento straordinario sulla formazione che deve guidare la trasformazione organizzativa digitale nei prossimi anni".

Dello stesso avviso Massimo Sarmi, presidente di Asstel: "Le imprese della filiera TLC sono pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione, con servizi concreti, modellati sui bisogni dei cittadini. Per conseguire gli obiettivi posti fino al 2026, e sarà importante completare la digitalizzazione in Italia con investimenti a sostegno delle persone, delle competenze e delle infrastrutture. In questo senso, l’educazione e la formazione permanente in chiave digitale dei giovani avrà un ruolo fondamentale per favorire la diffusione di nuove figure professionali, in linea con le esigenze del mercato del lavoro. Solamente la disponibilità di capitale umano con le giuste competenze permetterà ad aziende e Pubblica Amministrazione di affrontare le sfide della rivoluzione digitale".
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