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Assolombarda, Spada: "L'Europa deve riprendere in mano il proprio futuro"

- di: Redazione
 
Assolombarda, Spada: 'L'Europa deve riprendere in mano il proprio futuro'

Alessandro SpadaPresidente di Assolombarda, ha parlato in occasione della Conferenza "Il mondo nel 2024: sempre più frammentato? Scenari per le imprese, tra rischi e opportunità", promossa da ISPI, Assolombarda e SACE e che si è tenuta nell’auditorium della sede rinnovata di Assolombarda a Milano

Assolombarda, Spada: "L'Europa deve riprendere in mano il proprio futuro"

"La Lombardia"  - ha detto Spada - "grazie alle sue imprese, ancora una volta fa meglio del resto del Paese al punto che lo scarto di PIL rispetto al 2019 è addirittura superiore al +5%. È l'Europa, ora, a rischiare di perdere terreno"Dal punto di vista geopolitico, ci troviamo ad agire in un momento storico in cui si stanno ridefinendo assetti, presupposti e gerarchie, talvolta addirittura secolari, dell’ecosistema industriale ed economico globale. L'Italia è uno dei Paesi che ha registrato la crescita più vigorosa post pandemia, risultati frutto della reattività, competitività e innovazione delle nostre imprese che sono leader globali in molteplici specializzati in segmenti di altissima qualità, come la moda, il design, l'automotive, l'aerospazio, la meccanica, la farmaceutica e i beni di consumo. Il nostro è un Paese solido, operoso e intraprendente e a livello internazionale una delle più straordinarie e competitive economie".

"Il 2024" - ha spiegato il Presidente di Assolombarda - "non si è aperto certo con le migliori premesse, iniziamo a osservare i primi veri effetti dell’estensione del conflitto in Medio Oriente, con l’escalation degli attacchi nel Mar Rosso che ha messo a repentaglio la sicurezza dei traffici commerciali marittimi e ha riportato alla luce le tensioni sui prezzi dei noli. Per l’Italia il Canale di Suez rappresenta il 40% dell’import-export marittimo nazionale, cioè 154 miliardi di dollari e con la situazione attuale stiamo subendo un aumento considerevole sia del tempo di trasporto delle merci sia dei costi dei container che hanno raggiunto oggi i 6.282 dollari (18 gennaio 2024), cioè il +352% rispetto a ottobre 2023".

"L'Europa è la seconda realtà manifatturiera del mondo" - prosegue Spada - "ma rischia di perdere terreno. Le cause sono fondamentalmente due: la mancanza di una strategia di politica industriale comunitaria e la leggerezza con la quale l'attuale Commissione e il Parlamento hanno compiuto scelte e varato provvedimenti fortemente ideologici e penalizzanti per l'industria europea. Questi orientamenti, insieme alla scarsa consapevolezza della forza della nostra industria e alla mancanza di strumenti finanziari comuni (come un fondo sovrano europeo finanziato da eurobond), rischiano di portare alla de-industrializzazione dell’Unione, alla perdita di competitività delle nostre imprese e all’alterazione della stessa concorrenza interna tra i Paesi Membri dell’Unione compromettendo quindi l’integrità e la forza unitaria del progetto europeo".

"Le imprese rimangono convintamente EuropeisteL'Europa dei prossimi anni" - ha concluso - "le prossime elezioni dovranno essere quelle delle imprese, delle filiere industriali, del buon senso e della lungimiranza, con l’obiettivo di lavorare insieme per rafforzare e non ridurre la nostra competitività continentale, di tenere insieme la democrazia liberale, il mercato e il welfare. Il raggio minimo di azione e di ragionamento delle nostre imprese è l’Europa. L’Europa delle filiere. L’Europa dell’industria".

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