Arrow Global è uno dei principali gestori patrimoniali alternativi in Europa. Ha alcuni caratteri distintivi che ne hanno decretato il successo negli ultimi anni segnando un trend ormai più che consolidato.
La strategia di Arrow in Italia, l’andamento del mercato dei crediti deteriorati e le sue prospettive sono driver di crescita che vanno bene interpretati.
La sostenibilità, le ragioni dell’ascesa del credito privato come settore significativo nel finanziamento in Europa, il ruolo delle banche nel nuovo scenario finanziario e molte altre notizie trovano spazio nell’intervista che Marco Grimaldi, Italy Country Manager di Arrow Global ed Executive Chairman di Europa Investimenti ha concesso ad Italia Informa.
Arrow Global Funds: un modello di successo e strategie alternative per un mercato in rapido cambiamento
Arrow Global è uno dei principali gestori patrimoniali alternativi in Europa, specializzato nel credito privato e nel settore immobiliare europeo. Dottor Grimaldi, quali sono i caratteri distintivi del modello di Arrow che ne hanno decretato il successo? In questo contesto, qual è nel Gruppo il ruolo di Europa Investimenti?
Il nostro modello di business è incentrato su un concetto, che noi definiamo “local local”, che prevede la raccolta di capitali da investitori istituzionali in tutto il mondo e l’impiego di queste risorse in mercati selezionati, nei quali abbiamo consolidato una forte presenza. Dopo aver completato l’investimento delle risorse del nostro primo fondo di credito (Arrow Credit Opportunities 1), nel marzo 2023 abbiamo chiuso la raccolta di un secondo fondo di credito, denominato Arrow Credit Opportunities 2. Il successo del nostro primo fondo di credito ci ha consentito di raggiungere la cifra record di 2,75 miliardi di euro sul secondo e di varare, sempre nel 2023, un fondo dedicato ad opportunità di investimento nel real estate. Per l’anno in corso, prevediamo di espandere ulteriormente la nostra capacità finanziaria nei comparti del real estate, del corporate lending e del distressed private equity. Questo ampio bacino di raccolta ci consente di disporre di vaste risorse finanziarie da dedicare ai mercati del corporate “distressed”, del real estate e, più in generale, a quella sezione del mondo imprenditoriale cui mancano nuove risorse per ripartire. Il modello “local local” vuol però anche dire che nei paesi in cui siamo presenti, ovvero Italia, Regno Unito, Irlanda, Olanda e Portogallo, abbiamo investito in strutture e competenze locali e abbiamo sviluppato un business strettamente integrato con il contesto territoriale. Questo ci aiuta ad essere veloci e proattivi rispetto sia ai cambiamenti che si verificano nei nostri mercati di riferimento, sia alle opportunità che di volta in volta emergono. In Italia, il think tank del nostro business di investimento è concentrato in Europa Investimenti ed in Sagitta Sgr: qui oltre 100 professionisti si dedicano quotidianamente allo scouting, all’analisi ed alla gestione degli investimenti che Arrow Global effettua nel nostro paese. Zenith Global, anch’essa parte del gruppo, ci fornisce gli strumenti della cartolarizzazione necessari per realizzare i nostri investimenti e Sansedoni si focalizza sui servizi nel settore del real estate.
Come si sta muovendo oggi il mercato dei crediti deteriorati (sia Npl che Utp) e quali previsioni si possono fare nel breve e medio periodo sul suo andamento?
Il sistema bancario italiano ha ormai in larga parte completato il processo di de-risking: le “Non Performing Exposures” nei bilanci bancari sono scese a 56 miliardi nel giugno scorso rispetto agli oltre 300 miliardi di otto anni fa. Il mondo bancario non ha pertanto bisogno di effettuare cessioni massive di NPL. A questo aggiungo che l’aumento dei tassi di interesse ha permesso a molte banche di tornare al profitto e di rafforzare i mezzi propri, aumentando anche le coperture sul credito anomalo. Tuttavia, le misura fiscali straordinarie adottate negli ultimi tre anni in Europa e anche nel nostro paese, per far fronte ed attenuare l’impatto negativo del mutato contesto economico dovuto a fattori quali, ad esempio, il Covid, le tensioni sul commercio internazionale, il rialzo dei costi di produzione e dei tassi di interesse, sono in fase di progressiva riduzione. Le previsioni per il futuro, dunque, non sono altrettanto ottimistiche, dato che i crediti in ritardo – i cosiddetti stage 2 – sono in forte aumento: le banche del futuro sono ora chiamate ad affrontare la crisi d’azienda con tempestività e competenza per arginare il deterioramento del credito e sostenere il rilancio. In questo contesto, nel settore del credito distressed continueranno due processi che sono già in atto da qualche tempo. Da un lato, il settore del “credit servicing” continuerà a consolidarsi per aumentare economie di scala ed efficienza dei processi gestionali. Dall’altro, i principali player di mercato dovranno dotarsi di competenze specialistiche per porsi come partner e “problem solver”, verso banche e servicer, in relazione a temi quali la valorizzazione delle risorse aziendali e, ove possibile, il rilancio del business.
Qual è, allora, la strategia di Arrow in Italia nell’attuale scenario di mercato che ha delineato?
La nostra strategia si è modificata nel tempo per cogliere le opportunità che questo mutato scenario ci può offrire. A fronte di un mercato primario probabilmente meno attivo nei prossimi 12-24 mesi, puntiamo ad aumentare la quota di investimenti sul mercato secondario. Ricordo infatti che, se da una parte le banche sono riuscite a ridurre lo stock di NPE sul bilancio, queste esposizioni sono state trasferite ad investitori privati e pubblici: grazie alle nostre competenze specifiche nella risoluzione della crisi aziendale, possiamo essere partner di banche e servicer per accelerare i processi di incasso e di recupero. Nell’ambito delle nuove strategie del gruppo, abbiamo anche ampliato le prospettive e ora guardiamo non solo agli NPL ma anche ai crediti che sono definiti “unlikely to pay”, crediti con inadempienze probabili, che talvolta sono anche assistiti da garanzie statali. La gestione di questa tipologia di crediti richiede spesso un approccio di tipo industriale: non dimentichiamoci infatti che dietro ai crediti scaduti ci sono imprese italiane in difficoltà con buone prospettive di business, che vanno supportate affinché ritornino operative. In Europa Investimenti abbiamo creato una divisione che si occuperà esclusivamente di acquistare crediti e prestare nuova finanza verso aziende in difficoltà ma che presentano prospettive di rilancio. Voglio anche sottolineare che il gruppo Arrow Global è molto attivo nel settore del real estate e che anche in Italia punteremo molto sull’investimento nel comparto “value add” di questa asset class.
Cos’è per Arrow Global la sostenibilità’ (intesa a 360 gradi: ambientale, economica, sociale) e come risponde alla crescente attenzione degli investitori a questo tema?
In Arrow Global partiamo dalla convinzione che la tematica ESG sia divenuta una condizione di esistenza per tutti gli operatori del mercato: i fattori ambientali, sociali e di governance hanno un impatto diretto e misurabile sia sulla nostra capacità di attrarre capitali sia sulla performance dei nostri investimenti. Siamo consapevoli da tempo che integrare il framework ESG in tutto il ciclo di vita dell’investimento ci aiuta ad ottimizzare il profilo rischio – rendimento dei nostri asset e a identificare le migliori opportunità di business, allineando, al contempo, gli interessi dei nostri investitori a quelli di lungo termine della collettività. Del resto, la missione del gruppo Arrow Global è da sempre “Building Better Financial Futures” per tutti i nostri stakeholder, una frase che non è solo una dichiarazione d’intenti ma un obiettivo concreto che portiamo avanti da sempre e che si traduce in azioni concrete.
Per esempio, nel 2023 il nostro asset manager Sagitta SGR ha inaugurato il primo fondo ESG compliant ex. art.8 SFDR – si tratta di un fondo dedicato agli investimenti infrastrutturali energetici – e ha voluto rimarcare il nostro impegno in termini di sostenibilità aderendo al UN-supported “Principles for Responsible Investment”, un network internazionale di investitori nato con l’obbiettivo di integrare i principi ESG nei criteri di investimento. Un altro esempio concreto del nostro attivismo è la partnership che portiamo avanti con Junior Achievement Italia, che ha l’obiettivo di diffondere cultura finanziaria e imprenditoriale fra i giovani. Io stesso e molti dei miei colleghi andiamo nelle scuole e parliamo di business agli studenti e condividiamo pensieri e sogni sul ruolo che i giovani vogliono avere nella società del futuro. Poter contribuire a formare le generazioni del futuro è un’esperienza motivante e interessante per tutti noi di Arrow Global.