Argentina: la scure di Millei si abbatte sui dipendenti pubblici, tagliati 15.000 posti

- di: Redazione
 
Il governo argentino ha annunciato di avere cancellato 15.000 posti di lavoro statali. Si tratta della nuova mossa della strategia aggressiva del presidente Javier Milei per tagliare la spesa, attraverso una serie di dolorose misure economiche che hanno provocato dure proteste da parte della popolazione e delle potenti centrali sindacali del Paese. Per il portavoce presidenziale, Manuel Adorni, i tagli di posti di lavoro sono la chiave della riforma annunciata da Milei per riportare ordine nel settore pubblico del Paese, di cui ha sempre ritenuto gli organici gonfiati a dismisura-
"Fa parte del lavoro che stiamo facendo per ridurre le spese statali", ha detto Adorni ai giornalisti, descrivendo i lavoratori licenziati come un peso per i contribuenti.
"Forse non avevano un lavoro molto definito", ha aggiunto.

Argentina: la scure di Millei si abbatte sui dipendenti pubblici, tagliati 15.000 posti

Centinaia di dipendenti licenziati – alcuni informati della loro sorte la settimana scorsa – hanno preso d’assalto i loro luoghi di lavoro a Buenos Aires e nelle città vicine mercoledì, suonando tamburi, denunciando la misura contro di loro come ingiusta e reclamando il reintegro.
A guidare la protesta il grande sindacato di settore del Paese, l'Associazione dei Lavoratori Statali. In alcuni casi, sono scoppiati tafferugli mentre la polizia cercava di sfrattare i manifestanti dagli edifici governativi.
I lavoratori dei ministeri che Mileli ha promesso di chiudere, come l’Istituto nazionale contro la discriminazione, insieme a una serie di agenzie statali – compresi i ministeri dell’Economia, dell’energia e della sicurezza sociale – hanno ricevuto per ultimi gli avvisi di licenziamento.

I sindacati, oltre a perorare le ragioni dei dipendenti licenziati, hanno stigmatizzato la riduzione dei programmi sociali, con il conseguente aumento delle fasce di povertà.
Milei, in campagna elettorale, ha promesso di risanare l’economia argentina, a lungo in difficoltà, riducendo le dimensioni dello Stato. Per questo ha tagliato i sussidi per l’energia e i trasporti , fermato i lavori pubblici, ridotto i conferimenti ai governi provinciali e svalutato il peso di oltre il 50% per colmare il divario tra il tasso di cambio ufficiale e il tasso del mercato nero.
Tuttavia, ciò ha aumentato l’inflazione, rendendo ancora più difficile per gli argentini in difficoltà far quadrare i conti.

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