API Torino fa il suo ingresso nel Laboratorio ESG - Environmental Social Governance

- di: Barbara Leone
 
API Torino fa il suo ingresso nel Laboratorio ESG - Environmental Social Governance. L’associazione delle Piccole e Medie Imprese si affianca così a Intesa Sanpaolo, Camera di commercio di Torino e Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, che hanno avviato il Laboratorio a luglio 2023. L’adesione verrà formalizzata il 28 febbraio, nella sessione di lavori dedicata alla digitalizzazione. L’incontro, disponibile anche in streaming, sarà ospitato nell’Innovation Center del grattacielo Intesa Sanpaolo. Il Laboratorio ESG, ispirato ad una logica di sistema e di servizio, rappresenta un importante punto di riferimento territoriale per le PMI che ambiscono a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, con il massimo coinvolgimento del loro capitale umano. Offre consulenza, informazione, assesment e supporto per identificare le azioni che le imprese devono attuare, avvalendosi della collaborazione di associazioni di categoria, università, scuole di specializzazione, centri di ricerca.

API Torino fa il suo ingresso nel Laboratorio ESG - Environmental Social Governance

Il sistema API Torino rappresenta un elemento importante dell’economia locale che pressoché da sempre ha fatto del legame tra innovazione e radicamento nel territorio uno dei suoi punti di forza, riuscendo a competere in mercati complessi nazionali e internazionali – ha affermato Fabrizio Cellino, Presidente di API Torino -. La nostra entrata nel Laboratorio ESG va in questa direzione, oltre che essere uno strumento per realizzare concretamente quel fare squadra tra attori diversi che riteniamo essere l’unica risposta efficace di fronte alle difficoltà che dobbiamo affrontare”.

L’ingresso di API Torino è fondamentale per avvicinare le imprese del territorio e coinvolgerle nel processo di trasformazione sostenibile, che in futuro peserà sempre più anche nella valutazione del rating – ha detto Stefano Cappellari, Direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo –. Nel prossimo incontro approfondiremo la connessione tra fattori ESG e digitalizzazione nella creazione di valore e nel posizionamento competitivo delle aziende. La vera sfida consiste nell’integrare le tecnologie abilitanti con l’organizzazione aziendale, riducendo i rischi interni ed esterni. Le risorse rese disponibili dal PNRR rappresentano un’occasione unica, rafforzate dal piano da 410 miliardi stanziato da Intesa Sanpaolo, di cui 270 per le imprese”.

Il nostro obiettivo è accompagnare le imprese in un percorso di transizione che parta dalla consapevolezza del proprio profilo di sostenibilità, prosegua nella redazione di un piano di miglioramento e, infine, miri a generare nuovi vantaggi competitivi e di lungo periodo, con impatti positivi su ambiente e persone - ha spiegato Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino –. Siamo quindi lieti di accogliere nel progetto anche API Torino, che sarà di aiuto nella sensibilizzazione e nel coinvolgimento di un maggior numero di aziende del territorio”.

I commercialisti costituiranno sempre di più un punto di riferimento insostituibile per la regolazione degli equilibri nelle iniziative condotte nelle sue varie parti – ha sottolineato Paolo Vernero, Presidente Commissione Nazionale Governance e Finanza in ambito Sostenibilità -. Il loro stretto legame con le imprese, soprattutto di dimensioni medie e piccole, infatti, li colloca in una posizione privilegiata per guidare e gestire i processi di modifica dei profili di governance e degli assetti organizzativi-amministrativi-contabili, con particolare riguardo alla definizione di sistemi per la raccolta delle informazioni richieste e della stesura dei report di sostenibilità del nostro sistema produttivo”.

Il complesso contesto in cui si trovano a operare le imprese - evidenzia un’analisi a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo -, ovvero alto rischio geopolitico internazionale, inflazione, cambiamento climatico, diseguaglianze sociali e crisi energetica, crisi demografica, rende urgente puntare sulla digitalizzazione e sui temi ESG (Environmental, Social, Governance) per creare valore e competere sui mercati internazionali. L’Italia, nonostante i progressi degli ultimi anni, risulta in ritardo nelle classifiche che la confrontano che le altre nazioni europee in termini digitalizzazione. In particolare, risultano insufficienti le competenze digitali delle persone. Tuttavia, le imprese spiccano in positivo quando si osserva l’indice di e-business (fatturazione elettronica, cloud computing, big data, utilizzo della robotica, stampanti 3D, Internet of things, intelligenza artificiale, per fare alcuni esempi) che è superiore alla media UE 27, nonché ai dati francesi e tedeschi, in quasi tutti i settori. Ciò è stato possibile grazie all’accelerazione degli investimenti sul fronte dell’automazione e, in generale, del 4.0. per l’Italia. Il ranking settoriale di digitalizzazione per l’e-business vede ai primi tre posti elettronica, meccanica/elettrotecnica e metallurgia/prodotti in metallo. In termini di digitalizzazione il Piemonte è al quinto posto tra le regioni italiane, dopo Trentino-Alto Adige, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio, al di sopra della media nazionale. Il Censimento permanente ISTAT indica che il 59% delle imprese manifatturiere piemontesi sopra i 10 addetti ha effettuato almeno un investimento in una forma di tecnologia digitale (internet, intelligenza artificiale, robot, stampanti 3D, sicurezza informatica, solo per fare alcuni esempi), dato in linea con la media italiana. Un’analisi più attenta sulle dimensioni aziendali mostra però una netta differenza tra imprese più grandi, più attive 87,5% grandi e 85,3% medie), e imprese più piccole, ancora poco digitalizzate (51,6%). La spinta verso la digitalizzazione passa necessariamente attraverso un rilancio degli investimenti, soprattutto in tecnologia, che possono essere sostenuti dalla spinta del PNRR. Tra gli investimenti più urgenti figurano sicuramente quelli per la formazione del capitale umano: le imprese fanno fatica a trovare persone specializzate. Unioncamere-Anpal stima che a gennaio 2024 il 51% degli ingressi previsti siano di difficile reperimento in Piemonte, con punte del 63% per gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine. Si tratta di un tema che andrà affrontato e risolto: nei prossimi anni competenze digitali e green diverranno sempre più necessarie e il trend demografico renderà ancora più complesso trovare personale da inserire in azienda.

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