"Antonio Biasucci - Arca": la grande fotografia in mostra alle Gallerie d'Italia Torino

- di: Barbara Bizzarri
 

Dal 27 giugno 2024 al 6 gennaio 2025 Intesa Sanpaolo apre al pubblico, nelle Gallerie d’Italia – Torino, la mostra “Antonio Biasiucci. Arca” a cura di Roberto Koch, terzo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana”, per omaggiare i grandi maestri della fotografia del Novecento, avviato nel 2022 con la mostra di Lisetta Carmi e continuato nel 2023 con Mimmo Jodice. La mostra è realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino e rappresenta una delle esposizioni più importanti dedicata al fotografo, ripercorrendo un periodo molto ampio della sua produzione. Tra i maestri contemporanei più interessanti e innovativi del nostro tempo, Antonio Biasiucci (Dragoni, 1961) persegue ormai da molti anni una pratica che si ispira a una versione assoluta del linguaggio. Un lavoro complesso, non semplice ma preciso e puntuale che semplifica, forse addirittura scarnifica, il gesto fotografico in un rinnovare continuo di forme alla ricerca di simboli assoluti.

"Antonio Biasucci - Arca": la grande fotografia in mostra alle Gallerie d'Italia Torino

Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, afferma: “Nel lavoro delle Gallerie d’Italia, che racconta i diversi modi con i quali la fotografia esprime contenuti e bellezza, è irrinunciabile l’approfondimento sui grandi maestri italiani. A loro è dedicata la rassegna curata da Roberto Koch che giunge oggi al terzo allestimento e porta in città uno degli interpreti più suggestivi della fotografia contemporanea del nostro Paese, Antonio Biasiucci. Nei prossimi mesi, accanto ai reportage di Mittermeier, “Arca” impreziosirà l’offerta espositiva del museo di Piazza San Carlo grazie a memorabili installazioni dell’artista campano. Ancora una volta le Gallerie d’Italia condividono un’iniziativa di alta qualità artistica e valore culturale, contribuendo ad affermare l’identità di Torino come prima città italiana della fotografia.”

In questa mostra, con oltre 250 fotografie esposte, per la prima volta i diversi capitoli del “poema utopico” di Biasiucci vengono presentati insieme: tra potenti polittici, sequenze di immagini, opere singole, lo sforzo consiste nel realizzare una rappresentazione poetica ed estesa della vita degli  esseri umani, in un periplo che tocca i temi profondi dell’esistenza, gli elementi essenziali del vivere partendo sempre dall’esperienza personale e, dunque, dagli elementi autobiografici che hanno per prima cosa formato il carattere e la sensibilità dell’artista stesso.

La ricerca di Biasiucci si adatta a grandi temi ancestrali, come il sapere, la base dell’alimentazione o il cielo stellato. Così, i volumi dell’archivio del Banco di Napoli che troviamo nella serie Codex, diventano, decontestualizzati, elementi architettonici, basamenti per nuove, possibili costruzioni. E i pani ripresi nel quotidiano lavorio delle mani appaiono come pianeti nell’universo, meteoriti che compaiono e scompaiono nel cielo. Ed è con questo stesso sguardo denso di meraviglia che l’artista osserva e trasforma contenuti di grande attualità, come il dramma dei migranti, cui si ispira la serie The dream.

Il nero profondo in cui spesso tutto è avvolto nelle fotografie di Biasiucci chiede allo spettatore di lasciarsi trasportare dallo stupore per poter vivere e riconoscere il lampo primigenio, la sorgente, l’origine della vita che riconosciamo in forme che si rivelano dinamicamente in trasformazione. Tutto ha a che fare con qualcosa di essenziale, come l’Arca che contiene archetipi o come la piramide, la costruzione utopica fatta di tanti possibili tasselli, di uno sforzo e di un sogno di assoluto.

Il progetto “La Grande Fotografia Italiana” prevede che per ogni mostra ci sia l’intervento di un altro artista. E così sui tre monoliti che occupano lo spazio centrale della mostra, tra i pani, i teschi e i calchi di Biasiucci, ecco le apparizioni inaspettate di Mimmo Paladino. I suoi disegni primitivi, i numeri incisi nel nero dell’inchiostro in un dialogo intimo con le fotografie sono forme immaginifiche e nel loro essere infiniti e anonimi ci parlano della molteplicità degli esseri umani.

Gallerie d’Italia - Torino propone al pubblico una modalità diversa di immergersi nel percorso di mostra con la volontà di innovare l’esperienza di visita attraverso l’app Gallerie d’Italia: costruire immaginari condivisi, cambiare il registro narrativo, allargare il proprio punto di vista attraverso l’ascolto della voce dell’artista, è un’opportunità che viene offerta a tutte le persone che visiteranno la mostra. Entrare virtualmente in un dialogo diretto con l’autore e con la sua poetica, apre infatti alla magia di un racconto in cui si ascolta e permette di vedere più in profondità. Il museo di Torino, insieme a quelli di Milano, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola. Il catalogo della mostra è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira.

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