Antitrust, stretta su Meta: il Codacons rivendica l’esposto e cresce l’attesa per la decisione del Tribunale di Roma

L’Autorità garante della concorrenza amplia il perimetro dell’indagine su Meta, includendo WhatsApp e le nuove funzionalità basate su Meta AI. Una mossa che punta a verificare eventuali condotte idonee a consolidare una posizione dominante nel mercato della messaggistica e dell’intelligenza artificiale applicata ai servizi digitali. A rivendicare l’avvio del procedimento è il Codacons, che con un esposto presentato a marzo aveva segnalato la possibile violazione delle regole di mercato. L’autorità, a luglio, aveva aperto il fascicolo ipotizzando che l’integrazione automatica dell’assistente virtuale potesse alterare le dinamiche competitive, restringendo lo spazio a operatori terzi.

Antitrust, stretta su Meta: il Codacons rivendica l’esposto

L’associazione dei consumatori ha indirizzato l’attenzione su un punto chiave: l’attivazione di Meta AI senza consenso esplicito degli utenti. Una scelta che, oltre a intervenire sull’esperienza della piattaforma, incide su un settore in espansione dove gli operatori dell’AI generativa competono per conquistare quote di mercato. In Italia la platea potenzialmente coinvolta è di 37 milioni di utilizzatori di WhatsApp, parte di un bacino globale di due miliardi. Secondo il Codacons, l’introduzione dell’assistente proprietario limita l’accesso alla piattaforma da parte di fornitori alternativi di chatbot, riducendo la contendibilità del mercato e creando un potenziale ostacolo all’innovazione.

Il fronte giudiziario e i possibili costi di adeguamento per Meta
Parallelamente al procedimento Antitrust, Meta affronta un secondo dossier sul tavolo del Tribunale di Roma. Il 14 novembre è stato discusso il ricorso inibitorio promosso da Codacons, Adusbef e Assourt per impedire ai minori l’accesso a Instagram. Un’eventuale accoglimento dell’istanza comporterebbe per la società interventi di rilievo sul piano tecnico e organizzativo: dal blocco di centinaia di migliaia di profili a nuove procedure di verifica dell’età, con costi diretti e indiretti non trascurabili per l’operatività in Italia.

Una stretta regolatoria che incide sulla strategia del gruppo
La combinazione dei due procedimenti – concorrenziale e civile – inserisce Meta in un contesto regolatorio più stringente, in linea con il nuovo quadro europeo in materia di piattaforme digitali. L’indagine sull’AI integrata in WhatsApp solleva interrogativi sul rischio di concentrazione e sugli effetti per il mercato emergente dei servizi conversazionali, mentre il contenzioso sui minori evidenzia la crescente pressione su governance, sicurezza e compliance. Il Codacons, rivendicando il ruolo avuto nell’attivazione dell’Antitrust, continua a sollecitare un intervento rigoroso, in un settore che coinvolge la quasi totalità degli utenti italiani e che incide in modo crescente sugli equilibri economici dell’ecosistema digitale.