Balbinot: "Allianz è un Gruppo molto diversificato e un asset manager globale"
- di: redazione
Tra le motivazioni del Premio Italia Informa assegnato a Sergio Balbinot, l’importante contributo dato al consolidamento del Gruppo Allianz nell’area geografica dell’Europa Sud-Occidentale e alla forte espansione nel mercato asiatico, dove Allianz è presente in dieci Paesi, tra i quali la Cina, l’accelerazione impressa all’implementazione delle scelte strategiche e dei progetti operativi di Allianz in Italia.
Balbinot: "Allianz è un Gruppo molto diversificato e un asset manager globale"
Presidente, in che modo il cambiamento dello scenario geopolitico globale e il nuovo regime dei tassi di interesse incidono sull’industria assicurativa Vita e Danni?
Sicuramente, l’impatto dei tassi di interesse è quello più sentito dal mondo assicurativo. Diciamo che da sempre, o almeno negli ultimi quindici anni, il discorso sulla volatilità dei tassi d’interesse è stato molto dibattuto e continua ad esserlo, visto che il tema del volatility adjustment, meccanismo che aiuta a dare stabilità alla valutazione delle passività, è ancora oggi oggetto di discussione nel dibattito su Solvency II. Dal punto di vista assicurativo è più penalizzata l’industria Vita e quindi gli assicuratori soprattutto negli anni di tassi bassi hanno cambiato l’offerta con prodotti ibridi, e con quelli meno correlati coi tassi di interesse. Se i tassi salgono molto velocemente gli indicatori sono migliori, però il vero problema sono i riscatti.
Allianz non è solo una compagnia assicurativa, ma anche uno dei maggiori investitori e asset manager al mondo. Quali sono oggi le scelte strategiche del Gruppo in questo campo alla luce delle condizioni dei mercati finanziari, mutate così profondamente nel giro di un anno?
La vera differenza tra noi e gli altri è la diversificazione, perché Allianz è un Gruppo tra i più grandi nel mondo assicurativo, ma rispetto a tanti altri peers abbiamo anche un’importante attività di asset management. Oggi gestiamo masse per 2,4 trilioni di euro, di cui 800 miliardi sui nostri attivi ed il resto per conto terzi. Per quanto riguarda invece la strategia di investimento, è ovvio che sugli asset che noi gestiamo per conto di terzi dobbiamo seguire le indicazioni del cliente, offrendo comunque un prodotto allineato al suo profilo di rischio. Per quanto riguarda invece gli investimenti proprietari, siamo abbastanza conservativi, a prescindere da quello che sono i tassi di interesse, e mettiamo molta attenzione sull’allineamento tra attivi e passivi.
Cos’è per Allianz la sostenibilità e quanto incide realmente sulle scelte strategiche del Gruppo?
La sostenibilità è un tema molto attuale in Europa. Noi, come tutte le imprese quotate, presentiamo un bilancio di sostenibilità. Con la nuova direttiva, dal 2026 anche le imprese più piccole lo dovranno fare. Sulla sostenibilità l’Europa ha adottato un sistema di “approcci successivi”. Siamo partiti con la disclosure, quindi le informazioni che vengono date al mercato sulla strategia degli investimenti o sui prodotti stessi, prodotti green, prodotti non green. Successivamente entreranno in vigore nuove direttive che toccano altri aspetti importanti in tema di sostenibilità. In questo campo l’Europa è un passo avanti rispetto agli altri paesi. Per quanto riguarda il Gruppo Allianz, siamo molto concentrati su questo tema e siamo stati tra i primi a definire un obiettivo di emissioni zero al 2050 e tra i primi a fissare anche degli obiettivi intermedi al 2025 sia per quanto riguarda gli investimenti sia per quanto riguarda i nostri clienti assicurativi. Stiamo facendo un grande lavoro sul fotovoltaico, sull’eolico e anche sull’idrogeno. Inoltre, abbiamo un approccio volto all’engagement, per lavorare assieme ai nostri clienti e assicurarci che rispettino il loro obiettivi in tema di ESG.