Diritti tv Serie A, da AgCom mazzata a Tim e Dazn

- di: Barbara Leone
 
E alla fine la stangata sulla questione diritti tv della Serie A è arrivata. L’AgCom ha finalmente punito con una sonora mazzata, leggasi multa, Tim e Dazn per l'accordo relativo alla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. Multa decisamente salata: oltre  760mila euro per Tim e più di 7 milioni di euro per quanto riguarda Dazn. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha così chiuso l’istruttoria avviata a luglio 2021 per intesa restrittiva della concorrenza contestualmente a un subprocedimento cautelare grazie al quale un mese dopo le due società avevano già interrotto la condotta contestata. A finire sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità una particolare clausola prevista dall’accordo tra Dazn e Tim, che prevedeva un’esclusiva a favore di quest’ultima e il divieto di sottoscrivere delle partnership con gli altri operatori presenti nel settore delle telecomunicazioni. Un’operazione ritenuta illecita in quanto esclusiva a favore della compagnia di telefonia e internet, senza possibilità alcuna di partnership con la concorrenza. E che, sottolinea l’AgCom, “poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive in atto nel settore delle Tlc nei mercati dei servizi di connettività e della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento”. Non solo, perché “in virtù dell’accordo, Tim ha commercializzato un’offerta in bundle – dunque a pacchetto – non replicabile dai suoi concorrenti, comprensiva dei contenuti di TimVision e di Dazn e del servizio di connettività”. In tal  modo, obbligando Tim e DAZN a rivedere le clausole dell'accordo, si è riusciti a consentire a tutti gli operatori interessati (tra cui c'era anche Sky che aveva già in atto l'accordo per alcune gare di Serie A in co-esclusiva) di “concludere partnership con Dazn e, quindi, di offrire in combinazione servizi di connettività e contenuti audiovisivi relativi al campionato di calcio di Serie A”.

Diritti tv Serie A, da AgCom mazzata a Tim e Dazn

A tale riguardo, evidenzia Federconsumatori, “abbiamo in particolare evidenziato i messaggi veicolati dai protagonisti della vicenda (e di conseguenza dai media), fuorvianti e imprecisi, nonché a volte del tutto errati o comunque facilmente fraintendibili, abbiamo rilevato inoltre gli evidenti profili di irregolarità dell’accordo dal punto di vista sia della concorrenza, sia delle conseguenze sull’utente finale in termini di influenza su scelte e possibilità di acquisto. L’Antitrust ha accertato che l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con aziende concorrenti poteva avere ripercussioni decisive e negative sulle dinamiche competitive nel settore, poiché la stessa Tim ha avuto, così, la possibilità di commercializzare un'offerta in bundle non replicabile da altre società del settore. La fondatezza delle nostre osservazioni, peraltro, era già stata fattivamente dimostrata dall’attuazione del sub-procedimento cautelare, che ha impedito il protrarsi degli effetti dell'accordo stesso e ha portato alla sostituzione di quest’ultimo con una nuova versione, che ha cancellato del tutto l’esclusiva e ha permesso anche ad altri operatori di concludere partnership con Dazn. Accogliamo quindi con favore la decisione dell’Authority nei confronti di un’intesa scientemente finalizzata a limitare le naturali dinamiche concorrenziali del mercato – conclude Federconsumatori - nonché a condizionare in misura determinante le possibilità di scelta del consumatore, con evidenti profili di scorrettezza che hanno avuto, seppure per poche settimane, conseguenze negative per gli utenti finali”.

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