Sì di Cdp, Tim e Open Fiber per la rete unica

- di: Diego Minuti
 
C'è voluto del tempo - trattative del genere non sono mai molto facili -, ma alla fine Cassa depositi e prestiti, Tim e Open Fiber si sono ritrovate insieme nel varare un progetto d integrazione delle reti, che ha l'obiettivo di creare, come sottolinea un comunicato congiunto, ''un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale, permettendo così l’accesso ai servizi più innovativi ed efficienti offerti dal mercato per la generalità della popolazione, agli enti pubblici e alle imprese, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo più celere, duraturo e sostenibile del Paese''.

Insomma accordo doveva essere - come logica imponeva - e accordo è stato, superando tante difficoltà legate anche a logiche non solo tecniche, ma di equilibrio tra le varie istanze che, negli anni, sono state avanzate per mettere ordine in questo campo e rendere realmente efficaci le strutture di connessione del Paese. 

L'accordo, che fa seguito alla comunicazione del 2 aprile scorso e che ha ancora il profilo di un ''protocollo d'intesa non vincolante'', dà ufficialmente il via al progetto di integrazione tra le reti Tim e Open Fiber, che le parti si impegnano a perseguire ''nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attività infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonché in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorità nazionali ed europee''.

Il memorandum fissa una scadenza al 31 ottobre per essere completamente definito e quindi ufficializzato, ma c'è la possibilità che esso venga divenga un accordo operativo già prima della fine dell'estate, sotto forma di un accordo vincolante.

Dal memorandum, alla sottoscrizione formale dell'accordo e, infine, al completamente del processo tecnico di integrazione potrebbero passare, realisticamente, due anni. Comunque, Open Fiber (controllata da Cassa Depositi e Prestiti e dal fondo australiano Macquaire) dovrebbe costituire l'asse portante della rete unica, anche se ancora questi aspetti meramente tecnici non sono stati definiti. In ogni caso, il fatto che sia stato raggiunta una ipotesi di massima per raggiungere il prestigioso, quanto non più rinviabile, traguardo della rete unica è di per sé estremamente positivo. Un fatto che, per molti, corona il lavoro fatto, negli ultimi anni da Open Fiber, diventata elemento tecnologicamente irrinunciabile del progetto. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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