Dagli scatti di Ferdinando Scianna alla Commedia Umana di Ai Weiwei, tutta l’arte del weekend

- di: Samantha De Martin
 
"A vent’anni avevo trovato la persona chiave nella mia vita". Scriveva così il grande fotoreporter Ferdinando Scianna riferendosi a Leonardo Sciascia che considerava padre, mentore, maestro. Si erano conosciuti per caso dopo che lo scrittore conterraneo, accompagnato da un amico comune, aveva visitato la prima mostra fotografica dell’artista. Sciascia rimase a tal punto colpito dagli scatti in bianco e nero del giovane fotografo da fargli recapitare un generoso messaggio di stima. C’è anche il racconto di questa amicizia tra le sezioni della mostra milanese che, a Palazzo Reale, regala ai visitatori un viaggio nella vita e nello stile di Ferdinando Scianna. Pochi chilometri a sud, la città di Genova, con il Progetto Superbarocco, celebra uno dei periodi di maggiore splendore della sua storia, quando, tra Sei e Settecento, la Repubblica raggiunse l’apice della sua potenza affermandosi come capitale culturale e artistica. La Commedia Umana dell’artista dissidente cinese Ai Weiwei prende invece forma alle Terme di Dioclaziano, in una cornice tutta romana che vede lo scultore, pittore, performer, fotografo, architetto e regista esibirsi anche nelle sale della Galleria Continua e al Teatro dell’Opera con la direzione di una mirabile Turandot. Ecco i protagonisti dello scoppiettante weekend dell’arte del 26 e 27 marzo.

A Prato apre al pubblico la Galleria di Palazzo degli Alberti

Intesa Sanpaolo annuncia l’apertura al pubblico, a partire dal 25 marzo, della Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato, fortemente voluta dal Gruppo per consentire la fruizione di un nucleo di 90 opere della collezione appartenuta alla Cassa di Risparmio di Prato, oggi proprietà di Banca Popolare di Vicenza. Dopo circa tre anni di lavori di ristrutturazione dell’area del Palazzo degli Alberti riservata alla Galleria, lo spazio inaugura con un allestimento in continuità con il precedente, ma con spazi più ampi e funzionali al percorso di visita. La collezione consiste in 142 opere, 90 delle quali esposte, tra le quali spiccano capolavori di Giovanni Bellini, Caravaggio, Filippo Lippi, oltre a prestigiosi lavori del Seicento fiorentino e alle sculture di Lorenzo Bartolini, artista di Prato attivo nella prima metà dell’Ottocento. Il percorso espositivo, curato da Lia Brunori, si apre con due tabernacoli affrescati di inizio Quattrocento che mettono in luce il rapporto con la città e i suoi santi protettori, per poi proseguire in ordine cronologico fino ad accenni novecenteschi di schietta toscanità. La visita è gratuita per tutti i visitatori con apertura nei giorni di sabato e domenica (10.30-19, ultimo ingresso un’ora prima). 

Genova, capitale del Barocco

A partire dal 27 marzo Genova accoglierà due imperdibili mostre. La forma della Meraviglia a Palazzo Ducale e I Protagonisti del Barocco a Genova - che coinvolgerà l’intera città, a cura di Piero Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero - celebreranno, nell’ambito del Progetto Superbarocco, uno dei periodi di maggiore splendore nella storia della città. Tra il Seicento e il Settecento la Repubblica raggiunse l’apice della sua potenza e conobbe un momento di singolare vivacità non soltanto come potenza economica e finanziaria, ma anche come capitale culturale e artistica. Il percorso genovese si svolgerà in contemporanea alla grande mostra-evento delle Scuderie del Quirinale, a Roma, dal titolo Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco, promossa con la National Gallery of Art di Washington e con la speciale collaborazione dei Musei di Genova. Se La forma della meraviglia - Capolavori a Genova tra 1600 e 1750 ci illuminerà sul momento eccezionale in cui Genova si arricchiva di opere di sorprendente qualità, realizzate da celebri artisti internazionali come Rubens, Van Dyck e Puget, e da brillanti talenti locali come Bernardo Strozzi, Valerio Castello, Gregorio De Ferrari, la rassegna I Protagonisti del Barocco a Genova vedrà coinvolti i maggiori musei e luoghi del Barocco genovese, ciascuno dei quali dedicherà un approfondimento a un artista o a un tema specifico, da Gregorio De Ferrari a Filippo Parodi, dai tessuti alle maioliche.

A Milano una grande mostra su Ferdinando Scianna

“Io guardo in bianco e nero, penso in bianco e nero. Il sole mi interessa soltanto perché fa ombra”. Parola di Ferdinando Scianna, protagonista fino al 5 giugno a Palazzo Reale di una grande mostra antologica curata da Paola Bergna, Denis Curti e Alberto Bianda. Simili a strali che attraversano qualunque aspetto della vita umana, le 200 fotografie in bianco e nero, stampate in diversi formati, danno vita a un articolato percorso narrativo arricchito da una sezione speciale dedicata a Leonardo Sciascia e da una “Bibliografia”, con una selezione dei libri di Scianna. Il lungo percorso artistico del fotoreporter si snoda attraverso varie tematiche, dall’attualità alla guerra, dal viaggio alla religiosità popolare della sua Sicilia, tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita. C’è Bagheria e ci sono le Ande boliviane, le feste religiose e ancora i reportage, i paesaggi, le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose. E ci sono i ritratti dei grandi amici e maestri del mondo dell’arte e della cultura come Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e Sciascia, al quale è riservata un’intera e inedita sezione della mostra.

A Roma Ai Weiwei superstar

Dal soffitto della Sala 11 delle Terme di Diocleziano un monumentale lampadario composto da oltre duemila pezzi di vetro soffiato a mano e fuso dai maestri vetrai di Berengo Studio di Murano, avvolge La Commedia Umana dell’artista cinese Ai Weiwei. Fino al 3 aprile il complesso termale più esteso di tutta l’antichità si apre all’arte contemporanea, accogliendo una cascata di ossa, teschi e organi di vetro nero, un manifesto che, come afferma il suo artista, “tenta di parlare della morte per celebrare la vita”. Attraverso la leggerezza del vetro Ai Weiwei riproduce il contenuto di un corpo messo a nudo quando viene liberato dalla pelle, le viscere esposte alla vista. Attraverso il suo monumentale lampadario, l’artista, la cui ideazione artistica e attività politica sono inscindibili, lancia un messaggio sulla caducità della vita, che risuona al tempo stesso come un ammonimento a pensare al futuro e a prodigarsi affinché rimanga qualcosa di più oltre le ossa.Un Ai Weiwei più brillante accoglie invece i visitatori della Galleria Continua che ha la sua sede romana al The St Regis Hotel. Fino al 22 maggio la mostra dal titolo Change of Perspective scruta il forte legame del maestro cinese con la tradizione e la millenaria cultura cinese. Ai Weiwei interpreta i motivi, le immagini, le metafore, i processi di fabbricazione e i materiali tradizionali in modo ludico e iconoclasta per arrivare a una critica - a volte velata, altre più gridata - del sistema politico.  Dall’esperienza diretta di Ai Weiwei con le maestranze del distretto di Jingdezhen - punta di diamante della Cina nella lavorazione della porcellana - nascono una serie di opere che attraversano il percorso espositivo. Tra queste Wave Plate, un raffinato piatto in porcellana nel quale il motivo dell’onda è un omaggio di Ai Weiwei all’arte della dinastia Yuan nella quale l’acqua era un tema ricorrente. Ad alcuni celebri dissenti politici del passato, da Dante Alighieri a Girolamo Savonarola e Galileo Galilei, Ai Weiwei dedica una parte della mostra. Si tratta di una serie di colorati ritratti realizzati con la tecnica del mosaico utilizzando quasi diecimila mattoncini Lego multicolore.  L’artista si congeda dai visitatori nella hall del The St Regis hotel con un ultimo, toccate tributo alla potenza della natura e con l’invito a riflettere sul ruolo dell’umanità nel fragile e mutevole equilibrio naturale. “Palace” nasce dalla collaborazione di Ai Weiwei con gli artigiani e le comunità locali di Trancoso insieme ai quali ha individuato le radici e i tronchi di un albero in via di estinzione, tipico della foresta fluviale di Bahia. Queste rare radici, alcune delle quali più che millenarie, sono state modellate e assemblate per creare sculture dalle forme audaci e sorprendenti. 

Nella foto: Galleria di Palazzo degli Alberti di Prato | Foto: © A. Quattrone 
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