Riforme: Cia, Ddl delega proceda a riduzione burocrazia e tasse per agricoltori

 
La riforma fiscale per Cia-Agricoltori Italiani può ridurre la pressione fiscale e burocratica sulle aziende agricole e valorizzare il ruolo dell’agricoltura italiana nella salvaguardia dell’ambiente e il contrasto dei cambiamenti climatici. Questo il commento di Cia che apprezza la convocazione delle parti sociali da parte del Governo sulle riforme e dei principali provvedimenti in materia economica e fiscale. Per Cia è importante impostare un’Agenda condivisa sui temi cruciali: dalla riforma delle pensioni alla riforma fiscale, alla sicurezza sul lavoro. In merito alla delega fiscale all’esame del Parlamento, Cia ne trova positivi gli obiettivi di riduzione della pressione fiscale, semplificazione burocratica e calo della conflittualità tra fisco e cittadini, con la definizione di un sistema sanzionatorio più equo. E’ altresì importante aver dato al settore agricolo un ruolo di rilievo, soprattutto nel sostegno allo sviluppo delle energie alternative nella prospettiva di un’autosufficienza energetica del Paese. Rispetto al ruolo fondamentale del settore primario nella lotta ai cambiamenti climatici, Cia reputa importante un sistema di tassazione che avvantaggi le imprese agricole chiamate a svolgere questa funzione, attraverso la cattura del carbonio e le buone pratiche di coltivazione e allevamento. E' ora auspicabile che i tempi di attuazione dati al delega -24 mesi- si riducano ampiamente in modo da avere i Decreti delegati entro pochi mesi. Sul tema delle pensioni, Cia chiede di partecipare al tavolo sulla riforma istituito presso il Ministero del lavoro. Uno degli obiettivi principali è la richiesta di aumento a 780 euro al mese delle pensioni minime degli agricoltori, che sono attualmente le più basse a livello europeo, riducendo allo stesso tempo il carico fiscale sulle stesse, che è superiore alla tassazione dei redditi di lavoro dipendente. Per assicurare condizioni di lavoro ottimali a tutela del lavoratore agricolo, Cia pone, infine, l’accento sulla revisione del parco macchine agricole italiano (circa 2 milioni di mezzi). Le risorse Inail sono troppo scarse per ringiovanire trattori e macchinari che hanno in media 40 anni e non è più adeguato alle lavorazioni da effettuare nei campi. Da ben 7 anni manca ancora il decreto per la revisione delle macchine agricole che sta creando non pochi problemi alle aziende agricole, in assenza delle modalità di esecuzione della revisione fino alla tipologia di controlli da svolgere su macchine e trattori.
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