Payden & Rygel - Chart of the week - Maggiore produttività, minore inflazione

- di: Economic Team di Payden & Rygel
 
Nel mezzo del dibattito sull'indice dei prezzi al consumo Usa (CPI) e sul taglio dei tassi da parte della Fed di settimana prossima, che sia di 25 o di 50 punti base, la produttività del lavoro per il 2° trimestre 2024, cioè la produzione per ora lavorata, è stata rivista al rialzo dal 2,3% al 2,5% su base trimestrale annualizzata. Dato ancora più importante, la crescita media della produttività degli ultimi quattro trimestri ha superato la produttività media – al di fuori dei periodi di recessione – degli ultimi cinquant’anni. Secondo la teoria economica tradizionale, l'inflazione è il residuo della crescita del prodotto reale meno la produttività. Quindi, una maggiore produttività consentirebbe all'economia di espandersi al di sopra del trend senza causare pressioni inflazionistiche, supportando la tesi di un “soft landing”. In effetti, quando la produttività è stata rivista al rialzo, il costo del lavoro unitario (cioè il costo della manodopera necessaria per produrre un'unità di prodotto) è stato rivisto al ribasso allo 0,4% da un trimestre all'altro e di appena il -0,3% rispetto a un anno fa, il valore più basso dal 2013. Per i policymaker, l'aumento della produttività è un segnale positivo per la crescita, nonostante il recente rallentamento del mercato del lavoro. I dati indicano più crescita e meno inflazione: cosa chiedere di meglio?
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