Pandemia: pornografia portami via, i nuovi ricchi sono i fondatori dei siti amatoriali

- di: Barbara Bizzarri
 
Che grazie alla pandemia si fossero arricchiti in parecchi non c’erano dubbi, ma una massa consistente di denaro è stata convogliata verso i siti fai da te del porno, salvando attori e attrici a luci rosse, modelle/i improvvisati e tutta una serie di fauna variegata dallo stritolamento sociale ed economico che ha caratterizzato i due anni appena trascorsi. Di certo sono stati facilitati dalle indicazioni schizofreniche e vagamente sessuofobiche che si sono susseguite nel corso della pandemia: rendevano la manovra talmente complicata da far impallidire la celebre raccomandazione di Lord Chesterfield al figlio (lascia stare, la fatica è tanta, il piacere poco e la posizione ridicola), tanto da dirottare tutto sul fai da te e così è stato, facendo piovere su illustri sconosciuti una pioggia di dollari.

Non solo: se prima le liste dei cosiddetti scapoli d’oro, ossia dei polli da spennare per le social climbers davvero degne di questo nome comprendevano teste coronate e rampolli di dinastie industriali, oggi nelle top ten dei papabili fanno la loro comparsa i milionari proprietari di siti come Only Fans. Consiglio a tutti gli imprenditori che si lamentano di non trovare personale a causa del reddito di cittadinanza di valutare anche l’opzione professional voyeurs: altro che i quattro spicci del sussidio, una ragazza che ha postato la foto delle sue ascelle non depilate ha intascato la bellezza di 15mila dollari e c’è chi, grazie a siti come questo e a qualche viaggetto a Dubai di rinforzo, riesce a portare a casa 130mila dollari al mese. Cifre interessanti, non c’è che dire, che rendono effettivamente l’idea di fare la cameriera per duecento euro mance escluse o l’ingegnere per Mcdonalds a seicento (però con i buoni pasto, come da annuncio recentissimo) davvero da sfigati cronici. Se interessati a fare il matrimonio del decennio, prendete nota: il miracolato del giorno si chiama Leonid Radvinsky, è ucraino e pure sostenitore di Zelensky a cui ha donato un milione di dollari, vive in una stupenda mansion in Florida e può contare, attualmente, su un patrimonio di oltre un miliardo di dollari.

È lui il proprietario di Only Fans, sito amatoriale su cui stava per planare anche Nicole Minetti, ex consigliera della Regione Lombardia nota per la sua partecipazione alle cene eleganti di Arcore (ma poi ha rinunciato. Chissà perché). L’origine della ricchezza di Radvinsky è tuttora avvolta nel mistero, anche se pare derivi comunque dal porno: Leo è il creatore di MyFreeCams, sito cam dove modelle/i possono guadagnare tramite i propri show di sesso dal vivo. Laureato con lode in lettere e economia alla Northwestern University, il personaggio ha gestito portali canalizzanti traffico verso siti per adulti, e per questo è stato accusato - senza prove - di aver facilitato l’accesso anche a siti illegali: lui ha sempre negato tutto e pur essendo un tipo schivo, il suo nome è salito alla ribalta quando Amazon e Microsoft gli hanno fatto causa per campagne spam che sfruttavano i loro nomi per vendere fuffa online, però tutto è stato chiuso per vie extragiudiziali. Se comunque il genere vi interessa nella rosa dei candidati potreste piazzare pure Tim Stokely, 39 anni, inglese dell’Essex, detto lo Hugh Hefner dei social media, ovvero colui che nel 2016 ha ideato e creato Only Fans, per poi rivenderne nel 2018 la maggioranza a Leo, e rimanendo amministratore delegato fino a dicembre 2021, quando è stata nominata la donna d’affari indiano-americana Amrapali Gan come CEO. Mr. Stokely, quando andava all’università, si è lanciato nel porno online creando siti fetish, sua grande passione e adesso dichiara allegramente dall’alto del suo patrimonio da un milione di sterline: “Ho capito prima degli altri che il futuro del porno sarebbero stati video e foto hot personalizzati, in uno scambio diretto tra porno creator e porno consumatori”.  Le piattaforme di abbonamento online per i creatori di contenuti si stanno rivelando una vera manna dal cielo per chi le crea: altra storia da manuale è quella di Jack Conte e Sam Yam, fondatori milionari di Patreon. Conte e la moglie formavano un improbabile duo di musica indie, i Pamplamoose, prima dell’intuizione geniale che li ha trasformati da pezzenti a milionari con l’aiuto di Yam, collega universitario di Conte. Ora stanno meditando di lanciare Patreon in borsa. Resta il dubbio che una pandemia ci sia stata: di soluzioni miracolose che in altri tempi sarebbero state completamente inimmaginabili, però.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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