Onda(ta) su onda(ta) si finisce in galera

- di: Barbara Leone
 
Una notizia buona e una cattiva. Quale volete prima? Partiamo dalla buona, perché nella vita è cosa buona e giusta vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Anche se poi, come dice il proverbio, chi di speranza vive disperato muore. E a proposito di Speranza… Parrebbe, ma il condizionale con lui è sempre d’obbligo, che il Ministro sia pronto a rivedere le regole sulle quarantene. Almeno per quanto riguarda gli asintomatici. La nuova circolare, al momento ben stipata nel cassetto visto anche il vento d’incertezza che soffia dall’oltre Tevere, darebbe la possibilità di uscire di casa a chi è asintomatico e negativo da 48 ore. Laddove ora, in caso di positività, bisogna aspettare sette giorni prima di tamponarsi nuovamente. Non solo. Il Ministro è così generoso da voler pure accorciare la quarantena: dalle attuali tre settimane si passerebbe a “soli” quindici giorni. Anche se poi dalle Regioni stanno premendo perché diventino dieci, ma da quell’orecchio Robertino non ci vuole proprio sentire. Anche perché lui, sempre ammesso che il governo sopravviva allo tzunami di questi giorni, sta già pensando all’autunno.

E si sa, lui una ne pensa e cento ne fa. Fatta la legge, infatti, trovato l’inganno. E qui arrivano le dolenti note. Secondo i suoi contorti disegni, gli asintomatici saranno sì liberi di uscire di casa. Ma rigorosamente con la mascherina Ffp2. Che sarà una conditio sine qua non. Pena la galera, più una salatissima multa. Eccola l’ultima genialata, che di speranza nel futuro ce ne fa nutrire ben poca. Se beccati senza mascherina per i malcapitati, insomma, scatterà l’arresto. E qui siamo davvero al capolavoro di follia. Senza contare che poi, per quanto ne sappiamo, non è che il Ministro della salute si possa pronunciare sul piano giudiziario. Ma forse questi sono dettagli. Così come è un dettaglio, ma anche no, capire come le Forze dell’ordine potrebbero accedere ai nostri dati sanitari. Che fanno, a un posto di blocco invece di chiedere patente e libretto chiederanno l’esito dell’ultimo tampone? Pare una barzelletta, e invece è la tragicomica realtà.

Partorita da chi si ostina a tenere un Paese intero in balia delle onde omicron, beta, teta e pure omega. Laddove oramai da tempo sono gli stessi scienziati a dire che il virus è cambiato, che ci dovremo praticamente sempre convivere, che nella maggioranza dei casi i sintomi scompaiono dopo quattro o cinque giorni come avviene per l’influenza, e che ogni variante e sottovariante è sempre più contagiosa ma meno pericolosa della precedente. L’ultima l’hanno battezzata Centaurus. Perché il greco cominciava a stargli sulla balls, e così sono passati al latino. Onda(ta) su onda(ta), parafrasando il buon Conte (Paolo ovviamente, l’unico degno di cotanto nome), ci andremo a sfracellare. Perché l’emergenza vera è che gli italiani sono sempre più poveri, e di questo passo il Paese andrà a picco peggio del Titanic. Nelle scialuppe i posti sono già tutti presi. A noi restano le mascherine. Fossero almeno quelle da sub!
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