OFI Invest AM: L’impatto dell’economia restrittiva non è ancora stato scontato

- di: Analisi di Éric Turjeman, Co-CIO Mutual Funds di Ofi Invest AM
 
Il peggioramento dello scenario geopolitico non basta a spiegare il comportamento erratico che i mercati hanno assunto dopo l’estate, soprattutto in ambito azionario, con l’indice MSCI World che ha perso il 7%. L’unica eccezione è stata il Giappone, che ha ottenuto performance complessivamente positive, se confrontate con altri mercati, grazie a una politica monetaria ancora molto accomodante.

Se da un lato si è assistito a un peggioramento del conflitto tra Israele e Hamas, che ha fatto crescere il rischio di un estensione a tutto il Medio Oriente, con possibili ripercussioni sul prezzo del petrolio, dall’altro avremmo dovuto osservare un aumento dei premi che remunerano questo rischio; ma questo non è avvenuto. Così, le valutazioni del comparto equity, soprattutto negli Stati Uniti, continuano ad essere alte a confronto con i tassi d’interesse e anche il fixed income non è riuscito a imporsi come porto sicuro, quale avrebbe dovuto essere. Al contrario, i rendimenti sono aumentati, con gli US-Treasury a 10 anni che sono arrivati a offrire oltre il 5%.

Tuttavia, le dinamiche interne dell’economia degli Stati Uniti, ovvero l’elevato livello dei consumi delle famiglie e anche il riassortimento delle riserve aziendali, hanno contribuito a fare da scudo agli Usa, permettendo loro di conseguire una crescita del 4,9% annuo. A dimostrazione di ciò, basta osservare i report sugli utili di molte società americane come Caterpillar e AGCO. Purtroppo, da questi report emergono anche degli aspetti negativi, come una domanda da parte del cliente finale in calo e una decrescita in termini di volumi.

Questa domanda più debole viene confermata anche dai business leader, i quali stanno osservando una frangia di consumatori sempre più estesa che deve scendere a compromessi sui consumi a causa di prezzi sempre più alti. Non è un caso che, secondo l’opinione comune, l’attuale proiezione degli utili per il 2024 sembri quantomeno improbabile, dato che prevede un’ulteriore crescita di circa un punto percentuale dei margini delle aziende; uno scenario che, secondo noi di Ofi Invest AM, è del tutto fuori portata nell’attuale contesto.

Infine, è opportuno anche fare una riflessione anche sulla situazione dell’Europa, dove l’economia continua a peggiorare, con alcune nazioni, tra cui la Germania, che sono già entrate in recessione. In realtà, le rendicontazioni trimestrali non hanno ancora spinto al ribasso le revisioni segno che gli analisti hanno già preso in considerazione il rallentamento in atto nelle loro previsioni. Tuttavia, le performance dei mercati azionari mostrano che gli investitori non stanno credendo a tutto ciò, probabilmente perché le buone notizie arrivate negli ultimi mesi non hanno modificato le condizioni di mercato in maniera sostanziale, mentre le cattive sono state punite con forti flessioni, talvolta superiori al 10%. Pertanto, la propensione al rischio è ancora molto bassa, visto anche che l’economia stenta a riprendersi e che il contesto geopolitico si sta velocemente deteriorando. In uno scenario del genere, le valute e, in generale, la liquidità sono arrivate a rappresentare un serio competitor per le azioni in termini di investimenti.
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