Moneyfarm - L'inflazione Usa e l'ipotesi di un taglio dei tassi in settembre

- di: Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 
A giugno l’inflazione negli Stati Uniti è calata al 3% su base annuale, un dato al di sotto delle attese degli analisti, commentato positivamente anche dalla Federal Reserve, che lascia spazio all’ipotesi di un taglio dei tassi di riferimento in settembre. Se si confronta la dinamica dei prezzi Usa con quella di Regno Unito ed Eurozona, si nota come nel corso dell’ultimo anno l’inflazione negli Stati Uniti si sia rivelata piuttosto persistente, mantenendosi al di sopra del 3%, mentre nel Vecchio Continente i dati sono risultati leggermente migliori, forse a scapito di una crescita economica meno brillante.

Anche se si osservano le componenti più sticky dell’inflazione Usa, cioè quelle più lente a muoversi, si nota come sia queste che l’inflazione dei servizi abbiano registrato un miglioramento costante negli ultimi mesi. Si tratta sicuramente di segnali rassicuranti, nonostante l’inflazione Usa si trovi ancora al di sopra del livello target del 2%. Il raffreddamento dei prezzi, insieme al rallentamento della creazione di posti di lavoro e all’aumento del tasso di disoccupazione al di sopra del 4% dovrebbero dare alla Federal Reserve motivi sufficienti per procedere con un taglio dei tassi in settembre. 
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