Mercato auto nuova, la quota rosa al 40,6%. Sale al 38,3% nell'usato
- di: Unrae
Oltre il 40% delle autovetture circolanti in Italia sono intestate ad una donna, a fronte di una quota del 52% sulla popolazione sopra i 18 anni. La metà delle auto possedute da donne è a benzina e il 33,8% diesel, mentre poco meno della metà di quelle intestate a uomini è diesel e il 37% a benzina. Il Gpl con l’8,1% pesa di più nella componente femminile (6,4% fra gli uomini).
Guardando direttamente agli acquirenti privati di auto nuove nel 2023, la componente femminile cede un punto rispetto all’anno precedente e scende al 40,6% del totale, come mostrato da Cristiana Petrucci, Responsabile del Centro Studi e Statistiche di UNRAE, presentando i dati 2023 al Pink Motor Day, l’evento annuale dedicato al rapporto tra le donne e il mondo dell’auto.
Secondo Cristiana Petrucci, “la leggera flessione negli acquisti di auto nuove da parte delle donne, potrebbe riflettere il difficile contesto economico generale, di cui la componente femminile ha risentito maggiormente”. Una lettura che potrebbe giustificare il pur leggero aumento dell’acquisto di auto usate da parte delle donne, salito dal 37,9% al 38,3% del 2023.
Comunque, il prezzo medio ponderato delle auto nuove scelte dalle donne è salito a 24.500 euro (+9,5%) in linea con il trend di crescita generale e con quello maschile, salito a 31.100 euro (+9,3%). Rispetto al prezzo medio di 24.500 euro, nell’area Nord-Est del Paese le donne spendono in media 26.000 euro, poco meno nel Nord-Ovest con 25.000 euro. Al di sotto della media generale sia il Centro (23.900 euro) che Sud e Isole (23.000 euro), un quadro in linea con l’andamento dei redditi medi e del costo della vita.
In progressiva crescita si conferma anche il prezzo medio ponderato delle auto usate scelte dalle donne, nel 2023 pari a 7.900 euro (+10,8%), inferiore a quello degli uomini salito a circa 9.450 euro (+10,0%). Del 40,4% di auto immatricolate dalle donne nei primi nove mesi del 2023, il 38,4% è stato fatto tramite finanziamento; fra gli uomini il 61,6% ha richiesto un finanziamento a fronte del 59,6% di auto immatricolate.
In fatto di modelli e segmenti, le preferenze delle donne si concentrano soprattutto nei segmenti d’ingresso A e B che coprono l’82,1% delle scelte della categoria, con particolare predilezione per i Suv del segmento B (32,4%) ma una quota del 10,6% è riservata ai Suv-C, comunque meno della metà rispetto alla percentuale di preferenza maschile (21,3%).
Quanto alle motorizzazioni, fra le automobiliste salgono di un paio di decimali le auto ibride (35,6%), ma le benzina confermano il primo posto salendo al 38,3%. E se le diesel scendono di oltre 2,5 punti al 7,2%, le GPL salgono dal 13,2% al 14,6%. La lenta diffusione dei motori a basse emissioni riguarda anche le donne, fra le quali le elettriche pure, anche se in lieve salita, si fermano al 2,8% (4,2% fra gli uomini), mentre le plug-in rimangono stabili all’1,4% (meno del 3% degli uomini).
Passando dal mondo degli utilizzatori a quello degli operatori, un veloce sguardo alla suddivisione degli addetti per genere ci rivela alcune cifre. Un’indagine condotta da Findomestic nel 2022 presso le Conessionarie ha mostrato che il 24% della forza lavoro era femminile, mentre in un campione significativo delle Aziende associate all’UNRAE le donne rappresentano il 29% della forza lavoro. Non sono invece disponibili dati per quanto riguarda la filiera produttiva industriale. Un settore, quello automotive italiano, dove la presenza femminile ha ancora un grande potenziale da sviluppare appieno.