Rai: la '"montagna'' Lucia Annunziata ha partorito un topolino

- di: Francesco D Stefano
 
Lucia Annunziata lascia la Rai.  Questa è la classica ''notizia'' che i siti di informazione sono quasi costretti a mettere in testa alla loro home page perché riguarda una persona nota, perché riguarda la Rai (mamma o matrigna, a seconda da dove la si guardi) , per il modo irrituale quanto efficace con il quale essa è stata resa nota. Lucia Annunziata quindi lascia la conduzione della trasmissione di Rai 3 che ha portato a buoni ascolti, un dato che deve essere sempre parametrato a quelli della Rete.  Eppure la ''notifica'' della decisione al nuovo ad della Rai, Roberto Sergio, ha fatto clamore.  Ma sino a che punto? Le motivazioni del ''lascio sdegnata'' sono essenzialmente politiche, ma anche legate alla professione, ed esse sono strettamente correlate, poiché, dice Annunziata,  ''non condivido nulla dell'operato dell'attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell'intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell'azienda che vi apprestate a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque''. 

Lucia Annunziata lascia la Rai

Bene, ma questi dubbi, questi mal di pancia insopportabili come mai vengono fuori oggi e non sono emersi quando - è storia recente - la stessa Rai era occupata militarmente da quelle forze politiche alle quali la giornalista ha sempre riservato grande attenzione? Eppure lei di Rai se ne intende, essendone stata presidente a cavallo tra il 2003 e il 2004, quando la colonizzazione dell'azienda da parte delle forze politiche era manifesta, persino toccando punte elevate di imbarazzo: questo a te, quest'altro a me, quel che rimane a lui. D'altra parte la sua indicazione a presidente della Rai, pur riconoscendole tutte le prerogative e le capacità della grande giornalista - che però in casi come questo importano poco e forse anche nulla - arrivava da un'area ben precisa, di cui lei è stata sostenitrice, cosa che nessuno le poteva impedire. E allora, come mai oggi Lucia Annunziata ritiene che l'aria alla Rai sia diventata irrespirabile, per lei e per chiunque altri ami la democrazia? Diciamo che le sue parole sono sembrate come il medico che fa una diagnosi basandosi su una fotografia del paziente e non sulla base di evidenze. Anche perché dire oggi di non condividere le ''modalità di intervento sulla Rai'' quando il duo Sergio-Rossi non ha nemmeno cambiato l'etichetta sulla porta dell'ufficio sa tanto di preconcetto, di una tesi apodittica che non può essere, quindi, messa in discussione. Forse, diciamo proprio ''forse'', sarebbe stato normale attendere che la nuova dirigenza della Rai facesse le prime mosse per giudicare il futuro dell'azienda, a meno che il giudizio di Annunziata sia non sul metodo, ma sui giornalisti che sono stati redistribuiti in posti di responsabilità e sui criteri di scelta. 

Non crediamo comunque che sia questo il caso. Fatto sta che Lucia Annunziata ha rinunciato al suo stipendio, sperando che la sua comunicazione, fatta per evitare una ''permanente conflittualità interna sul lavoro'', venga ''accolta con la stessa serietà da parte vostra'', che non  è forse un buon modo di lasciarsi.  Ma il bello è nella chiusa della lettera di dimissioni, nella quale la giornalista si dice ''in attesa di indicazioni su se e come concludere la stagione in corso''. Che per inciso non finisce al 31 dicembre o qualche giorno prima, ma, basandosi sul calendario dei palinsesti, solo tra poche settimane. Non mesi, ma settimane, sino a fine giugno. Quindi, il gesto di dimettersi è essenzialmente formale e con motivazioni ideologiche, posto che una delle prime decisioni del nuovo Amministratore delegato era stata proprio quella di confermare Lucia Annunziata e la sua trasmissione anche per la prossima stagione, con quella che, almeno ai nostri occhi, era apparsa come una attestazione di stima (per la professionista) e quindi di pieno mandato a proseguire senza che qualcuno si mettesse di traverso su contenuti e ospiti. Andare via prima del previsto è sempre un fatto che, all'esterno, appare traumatico. Ma farlo quando mancano pochi giorni alla scadenza sembra avere poco senso. Almeno per quanto ne sappiamo noi. Però se qualcuno avesse detto alla giornalista: resti, ma d'ora in avanti decidiamo noi, ecco che la giustificazione ci sarebbe stata. Ma l'Annunziata non ha parlato di questo, delineando uno scenario futuribile, ma ai suoi occhi.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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