Ligabue e un inedito Picasso, gli appuntamenti della settimana con l’arte

- di: Samantha De Martin
 
Nel cuore di Roma, un Picasso mai visto in Italia dialoga con le architetture che Jean Nouvel ha concepito per Palazzo Rhinoceros, scrigno delle sperimentazioni artistiche della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti. La sua Giovane donna olio su tela del 1909, è un raffinato esempio della ricerca nella fase del Cubismo analitico. Alcuni chilometri a nord, ai Musei Reali di Torino, un’inedita Vivian Maier invita il pubblico a unirsi al suo viaggio in Italia compiuto a Torino e Genova nell’estate del 1959, mentre a Verona trova casa un nuovo museo archeologico. Ecco quattro appuntamenti da segnare in agenda nel weekend del 19 e 20 febbraio.

A Torino la street photography di Viviam Maier

Fino al 26 giugno le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano oltre 250 immagini, molte delle quali inedite o rare, scattate lungo tutto il corso della sua vita da Vivian Maier, una delle massime esponenti della cosiddetta street photography. Già il titolo della mostra - Inedita - invita a cogliere gli aspetti poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografa statunitense, a sfogliare gli scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova, nell’estate del 1959. E il pubblico ritrova il suo sguardo severo riflesso in uno specchio o in una vetrina, scrutando con lei i volti austeri di coloro che vivono ai margini del mondo illuminato dall’euforia del sogno americano. Ci sono i gesti dei fotografati che tradiscono un pensiero, e c’è l’infanzia che ha accompagnato una Vivian Maier, bambinaia per quasi 40 anni, tra le emozioni, le smorfie, le espressioni che abitano la vita di un bambino. Le fotografie a colori sono una scoperta. Al contrario dei lavori in bianco e nero, profondamente silenziosi, quelli a colori si presentano come uno spazio pieno di suoni, un luogo dove bisogna prima sentire per poi vedere. Sabato e domenica ingresso dalle 10 alle 21 (ultimo accesso un’ora prima della chiusura).

A Monza Antonio Ligabue si racconta 

La vicenda umana e creativa di Antonio Ligabue si racconta all’Orangerie della Reggia di Monza lungo un arco cronologico che, dagli anni venti del secolo scorso, giunge fino al 1962.  Fino al 1° maggio capolavori come Caccia grossa (1929), Circo (1941-42 ca.), Tigre reale, opera realizzata nel 1941 durante il secondo ricovero dell’artista nell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, dialogano con gli autoritratti, specchio fedele di un disagio esistenziale e della volontà di riaffermare la propria identità. Novanta opere - tra dipinti, sculture, disegni e incisioni - al centro del percorso dal titolo Antonio Ligabue. L'uomo, l'artista, a cura di Sandro Parmiggiani, celebrano il genio dell’artista nato a Zurigo nel 1899 e scomparso a Gualtieri (Reggio Emilia) nel 1965.  Per la gente di Gualtieri Ligabue era semplicemente “el matt”, un uomo solo, forse pazzo, piovuto dalla Svizzera nella Bassa emiliana per uno strano scherzo del destino. Gli animali - selvaggi e domestici - i ritratti, i paesaggi padani, nei quali irrompono, come un flusso di coscienza, le chiese, i castelli, le guglie e delle case con le bandiere al vento sui tetti ripidi del paese natio, si mescolano tra loro con un’esasperazione di carattere espressionista. Particolare attenzione è riservata in mostra alla produzione plastica, con un nucleo di oltre venti sculture in bronzo che ritraggono soprattutto di animali.

Alla scoperta del nuovo museo Archeologico di Verona

L’edificio che accolse i carbonari che lottavano contro l’Impero Asburgico torna a vivere grazie alle antiche testimonianze degli insediamenti umani nel territorio veronese, portate alla luce dopo un oltre un secolo di campagne archeologiche. Questi reperti, primi eccezionali esempi della creatività umane, si possono ora finalmente ammirare nel nuovo museo Archeologico di Verona. Attualmente il percorso, che sarà aperto al pubblico a partire dal 18 febbraio, riguarderà le sezioni dedicate alla Preistoria e alla Protostoria, mentre verrà presto avviato il cantiere per la sezione romana. Il percorso si articola in una serie di sottosezioni dedicate ai principali siti preistorici e protostorici, dal Paleolitico fino all’età del Bronzo e del Ferro passando attraverso il Neolitico e l'età del Rame. Tra le chicche del nuovo museo, da non perdere la pietra dipinta nota come “lo Sciamano”, una pietra calcarea sulla quale, in ocra rossa, è raffigurato un personaggio che indossa un copricapo. Questa pietra è, ad oggi, una delle più antiche figure teriomorfe del pianeta. Risale invece all’Età del Bronzo antico il vaso a bocche multiple recuperato durante lo scavo archeologico della Palafitta del Laghetto del Frassino presso Peschiera del Garda. Sempre dal Garda giungono una tazza dell’Età del Bronzo antico e alcuni resti paleobotanici, tra i quali una spiga carbonizzata di farro. Dal 18 febbraio il Museo Archeologico Nazionale di Verona sarà aperto al pubblico venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18.

Picasso a Roma per una mostra...da ballare 

Dalla Rhinoceros gallery di Palazzo rhinoceros al Velabro prende vita un percorso esperienziale che mescola le suggestioni dell'arte e della musica con le memorie della Parigi di inizio Novecento e i racconti della straordinaria vita di Pablo Picasso. Al centro di questo percorso che si snoda attraverso tutti i piani del Palazzo, lo straordinario dipinto cubista Giovane donna del 1909, in prestito dal Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo, esposto per la prima volta in Italia. Fino al 15 maggio, con ingresso libero, il polo culturale, cuore delle sperimentazioni artistiche e culturali della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, grazie al contributo di Raffaele Curi, costruisce intorno al dipinto di Picasso un’ampia mappa esperienziale con un approccio immersivo e multimediale. In questo vero e proprio viaggio che intreccia musica, danza (dal Ballet Nacional de España al balletto Parade di Erik Satie) e memorie fotografiche della vita del pittore, il visitatore ha anche modo di scoprire il rapporto tra l’artista spagnolo e l’attore italiano Raf Vallone. A posare per Picasso è la sua modella e, per quasi 8 anni amante, Fernanda Olivier, che diviene l’idolo di un culto sconosciuto e misterioso. Fernanda nuda, una corporalità atipica e scultorea, siede in una poltrona di forma complessa e si staglia su uno sfondo neutro, scuro e astratto. Con la  testa leggermente inclinata la Giovane donna sembra dormire, o forse sognare. 

Nella foto: Antonio Ligabue, Circo, sd (1941-1942), Olio su cartone telato, 40 x 30 cm, Reggio Emilia, Collezione privata
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