Il ministro Giorgetti: federalismo fiscale migliora autonomia tributaria dei comuni

 
Rafforzare la responsabilità degli amministratori locali nei confronti degli elettori-contribuenti; diversificare le modalità di offerta pubblica di servizi e correlarli meglio alle specificità delle preferenze locali e dei territori; superare la “finanza derivata” tagliando i trasferimenti statali, basati sulla spesa storica, e riconoscendo spazi di autonomia finanziaria adeguati rispetto alle funzioni da svolgere. Questi gli obiettivi della legge delega n. 42 del 2009 - che ridefinisce i rapporti finanziari tra i diversi livelli di governo - citati dal ministro Giancarlo Giorgetti di fronte alla Commissione parlamentare per l’attuazione del Federalismo Fiscale.

“Il federalismo rappresenta l’occasione per definire compiuti meccanismi perequativi basati su capacità fiscali e fabbisogni standard” ha spiegato oggi il ministro in audizione ricordando gli avanzamenti realizzati nel percorso verso la completa attuazione del federalismo fiscale, tra cui il grado di autonomia tributaria raggiunto dai comuni, passato dal 26% del 2010 al 38% del 2022, con l’incidenza dei trasferimenti sul totale delle entrate complessive che si è ridotta dal 47% al 29%.

A proposito del federalismo provinciale e delle entrate che finanziano le Province e le Città Metropolitane, il ministro ha sottolineato l’inversione di tendenza registrato dalle imposte derivanti da RC auto nel 2023, un +5% di gettito rispetto all’anno precedente, anche per effetto dell’aumento dei premi assicurativi: “Ci sarebbe da fare una riflessione più complessiva, visti anche i risultati eccellenti di tutte le compagnie di assicurazione”.

Riguardo alle principali implicazioni per la finanza locale delle nuove regole di governance europea, Giorgetti ha parlato di “Sfida assai complicata”. Le nuove regole EU infatti “richiedono di rivedere la normativa nazionale in tema di concorso degli enti territoriali al rispetto delle stesse”. Le modalità di partecipazione degli enti territoriali ai vincoli derivanti dall’applicazione della nuova governance economica europea dovranno “confrontarsi con il percorso di attuazione del federalismo fiscale e dell’autonomia differenziata”.
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