Rifiuti: Gualtieri rompe un tabù e parla di un termovalorizzatore per Roma

- di: Redazione
 
Forse Roberto Gualtieri non è il piacione che è stato dipinto dalle taglienti imitazioni di Maurizio Crozza, che di lui ha sottolineato il basso profilo e la modestia che spesso, in un politico, non è che siano doti apprezzate. In attesa che risolva l'imponente massa dei problemi che ha ereditato dalle precedenti amministrazioni capitolina, il sindaco di Roma ha fatto ..il sindaco, dicendo che è ormai tempo che le questioni si affrontino e non si rinviino a tempi indefiniti.  E tra i guai di Roma (insieme al traffico, allo stato disastrato della rete viaria, agli abusi, agli abusivismi e agli sprechi, all'impossibilità di utilizzare l'enorme forza lavoro del Campidoglio, dispersa per uffici e corridoi, alla mancanza di una progettualità d'insieme nel campo culturale e non sarebbe nemmeno finita) c'è anche quello dei rifiuti, del loro trattamento e magari del loro sfruttamento.

Già, perché i rifiuti possono anche essere messi a reddito, come fanno altre Amministrazioni che, almeno da questo punto di vista, sono virtuose e impartire alla Capitale lezioni di pragmatismo, quando non addirittura di lungimiranza. Perché, per gestire o, meglio, ''domare'' un problema come quello del trattamento dei rifiuti (dove tutti si sentono autorizzati a dire la loro, anche senza alcuna competenza) bisogna avere coraggio quando devi affrontarlo guardando al futuro e non al contingente. Perché i rifiuti diventano una montagna da scalare - purtroppo non solo in senso metaforico - quando non si guarda all'interesse generale, ma si presta orecchio a quel malumore diffuso che è proprio delle nostre grandi città. Ma Gualtieri ha detto basta, perché il sindaco che subisce ricatti (non personalmente, ma come massimo esponente di una Amministrazione) non farà mai il suo meglio. Il meglio di Roberto Gualtieri oggi è quello di darsi un obiettivo, ambizioso, ma che non ha più alternative: zero discariche. E questo passa attraverso la realizzazione di un termovalorizzatore ''a controllo pubblico - ha sottolineato - con le migliori competenze industriali". Un progetto che potrebbe vedere coinvolte Acea e Ama (le aziende che hanno una forte partecipazione del Comune) e che, aspetto affatto trascurabile, consentirà un abbassamento della Tari (la tassa sui rifiuti) del 20 per cento. 

Ora, che questo possa avverarsi (soprattutto nell'ambito della sindacatura in corso) resta tutto da capire, perché di promesse se ne sentono quotidianamente. Parlando in occasione dell'Assemblea capitolina straordinaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama, Gualtieri ha detto che il suo progetto prevede la realizzazione di un termovalorizzatore capace di trattare 600 mila tonnellate annue. Su dove possa sorgere l'impianto ancora nessuna conferma o ipotesi, ma potrebbe trattarsi della zona di Santa Palomba.  L'impianto di termovalorizzazione, ha detto ancora Gualtieri, consentirà di chiudere il Tmb (che sta per Trattamento meccanico biologico) di Rocca Cencia e di abbattere del 90% l'attuale fabbisogno di discariche.  Un impianto che, ha sottolineato, ''avrà un impatto ambientale sostanzialmente nullo. E' il modello più green tra tutti quelli che abbiamo esaminato". Roma produce ogni giorno 1.200 tonnellate di rifiuti al giorno, lasciando aperti problemi di difficile soluzione sia sul loro smaltimento che sulle conseguenti ricadute negative per l'ambiente.

Queste le parole di Gualtieri che, se non altro, avranno il merito di riaprire il dibattito su questo scottante, ancorché irrisolto, problema che si è aggravato con la precedente Amministrazione, quando forse si pensava che non parlare di una cosa significava che essa non esisteva. Quasi che sotto il tappeto si possa continuare a nascondere in eterno la polvere.  Ma ora, quando, dopo il rodaggio, lungo anche troppo, Gualtieri deve cominciare a fare capire di che pasta è fatto e se, per inseguire i suoi progetti, è pronto ad affrontare il plotone d'esecuzione virtuale di una parte interessata dell'opinione pubblica che ha già infilato il proiettile nel fucile, pronto ad impallinarlo (è metafora, certo, ma solo un assaggio di quel che potrebbe accadere e che accadrà). A cominciare da quella parte dell'informazione orfana dei Cinque Stelle che vede il male in chi ha scalzato i loro idoli, siano esse presidente del Consiglio o ''solo'' sindaci di Roma. Non sappiamo se e quando il progetto dell'impianto di Roma di recupero di energia da rifiuti non riciclabili diventerà realtà. Ma almeno Gualtieri ha smosso l'Amministrazione dal torpore che, su questo argomento, l'ha avvolta negli ultimi decenni.  Ora, almeno, di questo si dovrà parlare e magari qualcuno dovrà pure spiegare il perché in passato una ipotesi termovalorizzatore è stata vista come il male assoluto mentre, al di là del Grande raccordo anulare che cinge Roma, i rifiuti non solo non solo un problema, ma una opportunità, i cui benefici ricadono sulla collettività in termini di tasse più basse, anche solo per il fatto di non dovere spendere un  vagonata di soldi (per Roma sono 150 milioni di euro all'anno) per spedirsi in un altro sito, dove con loro si fanno soldi. Ma si sa, 'pecunia non olet', soprattutto se si parla di spazzatura.  
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