Francia: si aggrava il bilancio delle proteste, 471 arresti in tutto il Paese

- di: Francesco Di Stefano
 
E' una Francia scossa dalle proteste e dalle violenze quella che si è svegliata questa mattina, dopo che nel corso della notte si sono ripetuti gli scontri tra le forse di polizia e i manifestanti che, da giorni, sono in strada per ''vendicare'' la morte di un diciassettenne, Nahel, ucciso da un agente con un colpo di pistola esploso a bruciapelo e apparentemente senza alcun motivo. 

Alle 2:30 di questa notte, il ministro dell'Interno,  Gérald Darmanin, ha dato l'ultimo bilancio (che rischia di diventare presto inesatto per difetto) delle persone arrestate per i disordini: 471 in tutto il territorio nazionale e 120 nella sola Parigi. Darmanin, ai microfoni di BFM-TV, ha ribadito, come hanno fatto nelle stesse ore altri ministri, che ''vincerà la Repubblica, non i rivoltosi'', riferendo soprattutto delle ''violenze inaccettabili a Lione e Marsiglia''. 

Ma teatri di violenze sono state, oltre alla Capitale e Lione e Marsiglia, molte altre città francesi, come Grenoble e Saint-Etienne. Anche se, a giudizio di Darmanin, le violenze sono state di "intensità molto minore" rispetto alle precedenti. 

Ma l'elenco delle distruzioni si è allungato nelle ultime ore. Ieri diversi centri commerciali della regione parigina sono stati presi d'assalto e danneggiati, con alcuni negozi saccheggiati. In particolare, sono stati presi di mira i centri Rosny 2, a Seine-Saint-Denis, e Créteil Soleil, in Val-de-Marne. Stessa sorte hanno subito negozi del centro di Strasburgo.

Il presidente Emmanuel Macron,  nel tentativo di abbassare la tensione,  si è rivolto a ''tutti i genitori'' appellandosi alla loro ''responsabilità" . Ieri, a conclusione della riunione di crisi del governo, Macron ha detto, riferendosi ai genitori, che "la Repubblica non intende sostituirsi a loro" , condannando, comunque, "con la massima fermezza tutti coloro che usano questa situazione e questo momento per cercare di creare il disordine e per attaccare le nostre istituzioni" .

Il ministero dell'Interno ha ordinato ai prefetti di interrompere il servizio di autobus e tram su tutto il territorio dalle 21 , al fine di limitare il dilagare delle rivolte che colpiscono anche le infrastrutture di trasporto.

Resta intanto alta la tensione a Nanterre, la città dove Nahel è stato ucciso.

Sindaco di Nanterre è, da 2004, Patrick Jarry che, in una intervista a Le Monde ha ammesso la gravità della situazione, dicendo che ''oggi ci troviamo di fronte a un episodio particolarmente drammatico, un momento molto difficile, che ci costringerà a riflettere sulle condizioni di intervento delle forze dell'ordine e in particolare di alcune forze dell'ordine, come quelle che martedì mattina sono intervenute facendo uso delle loro armi contro un adolescente, in totale violazione di tutte le disposizioni di legge''.
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