Sostenibilità, Farmaè diventa carbon neutral: ogni kg di CO₂ prodotto dall’azienda sarà catturato tramite progetti di riforestazione

- di: Barbara Leone
 
Emissioni zero. E’ questo l’obiettivo che si pone Farmaè Spa, la piattaforma integrata leader in Italia nei settori healthcare, beauty e wellness. L’azienda è una delle prime del settore health e beauty ad aver intrapreso un percorso di riduzione e neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica per l’anno 2021. In pratica per ogni chilogrammo di CO₂ prodotto dalle attività lavorative di Farmaè, altrettanta ne sarà catturata. Per esempio attraverso progetti di tutela delle foreste o riforestazione, andando così ad azzerare l’impatto dell’azienda. Questo perché, come ben sappiamo, piante e alberi attraverso la fotosintesi assorbono anidride carbonica ed emettono ossigeno. In questo percorso la società è supportata da Up2You, l’unica azienda in Europa che, oltre a essere tra le quattro italiane autorizzate a gestire crediti di carbonio degli enti certificatori internazionale Verra e Gold Standard, lo fa utilizzando la blockchain con l’obiettivo di garantire sempre più trasparenza, sicurezza e affidabilità. La strada seguita da Farmaè per raggiungere la carbon neutrality è quella riconosciuta dalle autorità internazionali, che prevede il calcolo delle proprie emissioni, l’impostazione di una strategia che le riduca e infine la neutralizzazione delle emissioni non riducibili sostenendo e finanziando progetti di tutela ambientale certificati, nati con l’unico scopo di catturare CO₂. Per fare questo sono state analizzate e quantificate le emissioni dirette e indirette, che hanno permesso di calcolare l’impronta carbonica (Corporate carbon footprint), permettendo di pianificare, in modo volontario e concreto, strategie di gestione e politiche di riduzione e compensazione delle emissioni di gas a effetto serra. 

 “La carbon neutralità - dichiara Daniele Bertuccelli, responsabile Corporate social responsability di Farmaè - è il primo passo nel percorso della sostenibilità che Farmaè ha intrapreso quest’anno e che porterà alla redazione del primo Bilancio di sostenibilità nel 2023 riferito all’anno 2022. I prossimi passi di questo progetto prevedono l’identificazione delle attività ad impatto ambientale, l’individuazione delle strategie di riduzione ed efficientamento delle emissioni, presentazioni delle soluzioni più efficaci con analisi costi benefici”. Del resto, come sottolinea Riccardo Iacometti, founder e Amministratore delegato di Farmaè “diventare carbon neutral significa compiere un’azione concreta per contrastare il riscaldamento globale. Ognuno di noi è chiamato a intervenire per tutelare il Pianeta. Il fatto che l’accordo di Parigi del 2015 sia stato sottoscritto da 196 Paesi di tutti e 5 i continenti evidenzia bene quanto il problema sia urgente e importante: la crisi climatica potrebbe compromettere il futuro delle generazioni successive, e la Terra, come l’abbiamo sempre conosciuta, sarebbe destinata a sparire. Per un’azienda come la nostra - conclude -, che nel 2021 ha visto crescere i suoi ricavi a 82,5 milioni di euro e il cui portale web ha avuto lo scorso anno quasi 44 milioni di visitatori, l’impegno per la sostenibilità rappresenta una doverosa restituzione per il successo e la fiducia che i nostri clienti ci riconoscono”.

L’analisi e la quantificazione delle emissioni dirette e indirette sono state descritte nel Report Ghg (Green house gas - Inventario delle emissioni), redatto in conformità alle linee guida definite dal Ghg Protocol corporate accounting and Reporting standard, che rappresenta a livello globale lo standard di riferimento più utilizzato per il calcolo e la rendicontazione delle emissioni di gas a effetto serra, da parte di aziende e istituzioni, ed è adottato da più del 90% delle Fortune 500 Companies. Per il reporting è stato utilizzato il criterio financial control, cioè sono state incluse nel perimetro di analisi le aziende/partecipazioni per la quali Farmaè esercita un controllo finanziario. La totalità delle emissioni di Scope 1 (emissioni dirette che derivano da fonti detenute o controllate da un’organizzazione) e Scope 2 (emissioni indirette da consumi energetici che derivano dalla generazione di elettricità acquistata, riscaldamento, raffreddamento e vapore consumato da un’organizzazione) sono state neutralizzate sostenendo progetti di cattura di CO₂ certificati secondo i più alti standard internazionali (Verified carbon standard e Gold standard), che contribuiscono agli United nations sustainable development goals (Sdg), traguardandone 11 dei 17. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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