Economia Circolare: Pichetto, Italia start-up europea del riciclo, su imballaggi serve punto di equilibrio

 
Sul riciclo “noi italiani possiamo considerarci i migliori, siamo la start-up dell’Europa: la nostra filiera dell’economia circolare ha creato un nuovo mercato, con esperienze, professionalità e conoscenze che possono dettare il percorso. Con l’Ue la dialettica è forte, ma serve sempre a trovare un punto di equilibrio”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, intervenendo in apertura della quinta Conferenza Nazionale sull’Economia circolare (“I consumi al bivio della circolarità”) organizzata a Roma dal Circular Economy Network su iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Nel corso del suo intervento, il ministro è tornato sul tema del regolamento sugli imballaggi: “Non siamo d’accordo – ha spiegato - con l’impostazione data ad origine da parte della Commissione Europea”. Una contrarietà che Pichetto inquadra sia nel merito, perché “riciclo e riuso dovrebbero camminare insieme e non andare in contrapposizione”, che nel metodo, “perché non condividiamo – ha aggiunto – lo strumento del regolamento, invece della Direttiva”.  “Dobbiamo sgombrare il campo – ha spiegato Pichetto - da deformazioni estreme che prendono la politica e i parlamenti”.

Sottolineando gli investimenti del PNRR (un miliardo e mezzo di euro destinato alla realizzazione di impianti per la gestione dei rifiuti e 600 milioni per i progetti “faro”), il ministro ha parlato degli obiettivi di riforma della Strategia nazionale sull’Economia circolare, con “una valutazione che investirà la riforma fiscale, perché si incrocia con la rivisitazione delle tassazione ambientale e l’abbassamento dei sussidi ambientalmente dannosi”. “La programmazione nazionale per la gestione dei rifiuti – ha spiegato ancora Pichetto – ci consentirà di uniformare il Paese sulla gestione dei rifiuti: oggi abbiamo tassi di differenziata eccellenti e già in casa una catena delle esperienze che hanno costruito i grandi consorzi nazionali, con ‘best practice’ da insegnare a tutti, peraltro in un contesto di scarsità delle materie prime”.

“I consumatori – ha detto ancora Pichetto – sono i protagonisti della sfida circolare. Oggi, per esempio, il 30% dei cibi vengono buttati, ma la proposta di regolamento sugli imballaggi prevede il divieto di imbustamento delle verdure sotto il chilo e mezzo: ciò metterebbe fuorilegge – ha concluso Pichetto- tutte le confezioni che troviamo al banco. In questo modo evitiamo o alimentiamo lo spreco di cibo per evitare di usare la plastica? La valutazione deve essere sempre complessiva”.
 
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