Ecogest, traguardi brillanti nel 2023: crescita record ed espansione oltre i confini nazionali
Ecogest SpA, azienda controllata dalla Greenway Group, holding di proprietà della famiglia Molinari, chiude l’esercizio 2023 con un ulteriore significativo balzo in avanti di ricavi (+14,42%), EBITDA (+21,56%) ed utile netto (+43,14%).
Numeri che consolidano la posizione di Ecogest Spa quale leader in Italia nel settore delle manutenzioni del verde autostradale e la piazzano tra le prime 10 aziende in Europa nel comparto specifico.
Nel corso del 2023, sono state completate le operazioni di riassetto operativo delle società in ambito familiare coinvolgendo la holding di famiglia. Queste operazioni hanno ufficializzato l’ingresso dei due figli, Tommaso e Camilla Molinari, sia nei board della holding Greenway group sia nell’azienda operativa, Ecogest SpA ed Ecogest North Amercia INC di Toronto, nonché il completamento della ridistribuzione delle quote azionarie, assegnate ai figli.
“Il 2023 - dichiara Valerio Molinari, socio fondatore ed azionista di maggioranza del gruppo - è stato un anno particolarmente stimolante, soprattutto per lo sviluppo commerciale sui mercati esteri e, sul fronte scientifico, per il grande valore aggiunto che stiamo offrendo ai nostri committenti grazie alle attività del nostro CCSC (Climate Change Study Center) che sta introducendo, insieme alle aziende operative un nuovo modello di manutenzione delle opere in verde per le infrastrutture di trasporto, che mira a funzionalizzare i dati forniti dalla scienza, analizzati ed utilizzati per ottimizzare e modernizzare le manutenzioni ambientali in ambito infrastrutturale, senza alterare i budget di spesa, ma modificando radicalmente la visione tecnica e temporale delle manutenzioni ed il loro impatto rispetto ai cambiamenti climatici. La holding di famiglia ha recentemente raccolto l’invito della NPLUS srl, (famiglia Riello – AERMEC) ad entrare nell’azionariato - per una quota del 30% - di NPLUS North America LLC, con sede a Toronto che si occupa di progettazione, fornitura ed installazione, nonché manutenzione di sistemi di monitoraggio per le opere d’arte, siano esse civili che industriali e che sinergicamente condivide la visione del gruppo Ravennate. Una scelta che va nella direzione, già intrapresa due anni fa da Ecogest SpA, di costituire una sua omologa in Nord America, la Ecogest North America INC, partecipata dallo scorso maggio dal gruppo Skygrid di Toronto, uno dei leader nel segmento delle costruzioni residenziali e industriali (1,0 BLN di ricavi annui), per affrontare i mercati Canadesi e Statunitensi, attraverso i quali inserirsi in quelli dell’America Latina, con particolare riferimento a Brasile, Chile e Perù. Inoltre - prosegue Molinari - nel corso dell’ultimo trimestre 2023, abbiamo aperto un focus specifico sui mercati africani dove la rete autostradale, in particolar modo quella del Marocco, risulta essere tra le più moderne del Continente insieme a quelle del quadrante sud dell’Africa e non escludiamo in alcun modo, un intensificarsi delle nostre attività di studio tecnico e scientifico per poter approcciare queste realtà con maggior concretezza. Sul fronte Europa abbiamo concluso definitivamente le nostre attività, che sono durate oltre 7 anni, in Romania e Polonia, manteniamo un focus aperto sulla Turchia dove eravamo stabilmente presenti, in forza degli ottimi rapporti relazionali con uno dei principali costruttori del Paese, e stiamo valutando un approccio tecnico al mercato albanese, ricco di opportunità legate alla riqualificazione della rete stradale e autostradale, della diportistica, e quindi anche delle infrastrutture ad essa correlate. Per quanto riguarda il mercato mediorientale ed asiatico – conclude Molinari - stiamo valutando, con la nostra holding, di aprire anche un focus con caratteristiche tecnico-scientifiche nella penisola araba per osservare più da vicino, i mercati dell’Estremo Oriente, tra i quali la Cina e l’India, laddove la rete stradale e autostradale ha dimensionamenti importanti ma, soprattutto, l’impatto del clima sulle infrastrutture di trasporto, ha avuto ed avrà ancor più effetti devastanti.”