Confartigianato: con le piccole imprese il rilancio possibile delle aree montane

 
Il destino della montagna italiana non è segnato. Le opportunità di un rilancio infrastrutturale, economico e sociale delle aree alpine ed appenniniche sono affidate all’impegno convinto e condiviso delle istituzioni, degli enti locali, dei rappresentanti delle imprese e degli attori sociali sul territorio, del mondo accademico e della ricerca.

Confartigianato li ha coinvolti nel percorso ‘Montagna Futura’ che il 29 maggio ha segnato la tappa nazionale con un evento organizzato a Roma.

Dopo gli approfondimenti promossi in questi ultimi due mesi dalla Confederazione a Belluno, Rieti e Bologna, il convegno, i cui lavori sono stati condotti da Roberta Corbò, responsabile Patrimoni territoriali, Comunità locali e turismo di Confartigianato, ha fatto il punto sulla nuova legge per la montagna, sulle prospettive che si aprono per gli imprenditori e per la popolazione che abita questi territori, sui trend che vedono un nuovo interesse per l’insediamento nelle aree alpine e appenniniche.

Al saluto di Rossella Belluso, Segretario Generale della Società Geografica Italiana nella cui sede si è svolto il convegno, è seguito l’intervento introduttivo del Presidente di Confartigianato Marco Granelli che ha sottolineato: “Confartigianato crede in un nuovo sviluppo sostenibile della montagna e in nuove possibilità di residenzialità e di imprenditoria. Per questo è necessario che la nuova legge per la montagna si rivolga anche alle imprese artigiane, di tutte le età e non solo ai giovani, con misure specifiche di agevolazione fiscale. Perché le imprese artigiane sono anche un fattore decisivo di coesione e di sviluppo per i territori montani e le aree interne”. I dati lo confermano, come ha spiegato Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, presentando il rapporto “Economia e imprese della montagna: perimetri e tendenze” – disponibile qui – dal quale emerge che l’Italia è al primo posto nell’Unione europea per il Pil generato dall’economia della montagna, al quale contribuiscono 171mila imprese artigiane.

Gli obiettivi del Disegno di legge sulla Montagna, per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, sono stati illustrati da Giovanni Vetritto, Coordinatore dell’Ufficio ‘Politiche urbane e della montagna’ del Dipartimento per gli Affari Regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vetritto si è detto convinto che la normativa potrà contribuire allo sviluppo imprenditoriale, anche innovativo, della montagna e a far rimanere i giovani nei territori in cui sono nati.

Sulla necessità di integrazioni al Disegno di legge che valorizzino il ruolo della piccola impresa di montagna si è soffermato Piercarlo Rossi, docente di Diritto comparato ed europeo al Dipartimento di Management dell’Università di Torino, mentre Marco Bussone, Presidente di Uncem ha sottolineato l’importanza di una nuova programmazione per le aree montane.

Il ruolo centrale dell’economia privata per il rilancio dei territori di montagna è stato indicato anche da Mariano Calisse, responsabile Ufficio Piccoli Comuni della Regione Lazio e Sindaco di Borgorose, in provincia di Rieti. Da parte sua, Marco Marchetti, Direttore Scientifico del Master in Governance e Sostenibilità per le Montagne Italiane all’Università La Sapienza Roma, ha approfondito la necessità di accompagnale la nascita di nuove professioni che utilizzino in modo sostenibile le risorse della montagna e dell’appennino, soprattutto per quanto riguarda la filiera foresta-legno.

Sul ruolo degli attori economici del territorio per una nuova programmazione e governance locale che valorizzi le imprese e la loro evoluzione nei contesti montani, anche con un utilizzo equilibrato delle risorse, si sono soffermati i rappresentanti delle Associazioni di Confartigianato protagoniste delle tappe del percorso ‘Montagna Futura’: Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia (che ha annunciato la prossima tappa a Milano), Claudia Scarzanella, Presidente di Confartigianato Belluno, Laura Simoncini, Segretaria di Confartigianato Toscana, Maurizio Aluffi, Segretario di Confartigianato Rieti.

Il fenomeno di nuova attrattività esercitato dalle aree montane è stato illustrato da Andrea Membretti, sociologo del territorio all’Università di Pavia, che ha parlato delle micro-migrazioni tra città e montagna anche alla luce del cambiamento climatico e il fenomeno di coloro che decidono di progettare una nuova vita personale e imprenditoriale in montagna. Valentina Boschetto Doorly, docente, manager, futurologa, Strategic Foresight Senior Expert, che ha coordinato le tappe a Belluno e Bologna del percorso Montagna Futura ha spiegato come la montagna potrà rivoluzionare i modi di vivere e produrre.
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