Cargiver, il questionario della vergogna sì… ma del Comune di Roma

- di: Barbara Leone
 
Quanto ti vergogni di tuo figlio? Quanto ti senti in imbarazzo per il suo comportamento? E quanto risentimento provi nei suoi confronti? Indicalo facendo una crocetta su un punteggio che va da zero a quattro. Dove  uno significa poco, due moderatamente, tre parecchio e quattro molto. E’ questo il questionario shock propinato dal Comune di Roma alle famiglie dei disabili che cercano di accedere ai fondi destinati ai caregiver. Padri e madri che ogni santissimo giorno fanno i salti mortali per assistere le loro amatissime creature, e che ora vengono umiliati in modo ignobile. Costretti a mettere delle crocette come quando il sito tal dei tali ti chiede quanto sei soddisfatto del servizio offerto. Oltre al danno la beffa, dal momento che quest’oscena iniziativa, denominata “Caregiver burden inventory”, viene definita dalle menti eccelse che l’hanno partorita come “uno strumento di valutazione del carico assistenziale, in grado di analizzarne l’aspetto multidimensionale”.

E “uno strumento di rapida compilazione e di semplice comprensione”. Sì, quella che manca totalmente a chi l’ha pensato. Non solo. Ai caregiver viene anche chiesto se desiderano poter fuggire dalla loro situazione, se sono arrivati al punto di non andare più d’accordo con gli altri familiari e persino se prendersi cura di quei figli, la cosa più preziosa per loro, crea problemi di coppia. Nelle loro teste più bacate del formaggio svizzero il questionario dovrebbe misurare lo stress di chi assiste un disabile gravissimo. E invece è una porcata, uno schiaffo a tutte quelle famiglie già immensamente provate e piegate dalla vita. Altro che sostegno alle persone disabili. A rendersi subito conto che quelle domande sono scandalose e inaccettabili sono state due associazioni in prima linea in quanto a sostegno dei caregiver, “Oltre lo sguardo” ed “Hermes”, che hanno immediatamente chiesto un incontro all’assessorato capitolino alle politiche sociali. Inutile, e finanche patetica, la marcia indietro del Campidoglio, che ha immediatamente ritirato il questionario della vergogna. Vergogna sì… ma del Comune di Roma! “Dalle prime segnalazioni ricevute - assicura l’assessore alle politiche sociali Barbara Funari - abbiamo iniziato a valutare come poter recuperare questa situazione così spiacevole.

Chi non ha voluto aderire al questionario è stato comunque sinora ugualmente inserito nelle liste per caregiver familiari e abbiamo chiesto alla Regione, ricevendo immediatamente rassicurazione in tal senso, di togliere quel tipo di valutazione dello stress”. Quando si dice, la pezza è pure peggio del buco. Spiacevole, l’assessore la chiama situazione spiacevole. E invece è indecente, oscena e turpe. Com’è osceno che certi personaggi dalla dubbia intelligenza, oltre che sensibilità, lavorino in un ufficio pubblico mentre dovrebbero darsi all’ippica. Veramente qua s’è superato il limite della decenza. E poi ci sale ancor di più il veleno sapendo che, come sempre in Italia, finirà tutto a tarallucci e vino. Scusate, abbiamo sbagliato ritiriamo tutto. Intanto il danno è fatto. Che poi, se ne sono ben visti dal chiedere ai congiunti dei disabili: da zero a quattro quanta rabbia avete nei confronti delle istituzioni? Ma soprattutto ammesso che io mi vergogni di mio figlio disabile, cosa che non credo esista sulla faccia della terra, ma fatemi capì: allora i soldi non mi spettano? Siamo davvero a un punto di non ritorno. Un baratro che sembra non conoscere fine. E comunque è colpa daaa Raggggi. Ah no!
 
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