Capone (UGL): puntare su reddito responsabilità per rilancio occupazione

 
Gli effetti della pandemia, la successiva guerra fra Russia ed Ucraina e l’aumento dei prezzi dell’energia incidono in maniera sensibile sui redditi delle famiglie e sulla competitività delle imprese. In tal senso è fondamentale rinnovare il confronto fra governo e parti sociali perseguendo un metodo di lavoro che, negli anni, ha portato a frutti importanti, al fine di affrontare le attuali sfide. Innanzitutto, va ribadito che la sostenibilità è tale se coniuga ambiente, lavoro, benessere, nell’interesse del territorio e delle persone. Si tratta di calare la sostenibilità sui distretti e sui poli industriali, accompagnando in questo percorso le imprese e i loro dipendenti, quasi come fossero un corpo unico. Occorre, altresì, favorire la riqualificazione del personale attraverso l’accesso al ‘Fondo nuove competenze’ che dovrebbe essere reso stabile nelle risorse e nei tempi e semplice nelle modalità di accesso, eliminando ogni appesantimento burocratico. Come Ugl , riteniamo prioritario, inoltre, evitare la piaga degli infortuni sul lavoro attraverso l’istituzione di una Procura nazionale per il perseguimento dei reati connessi al rispetto della normativa. Contemporaneamente, servire potenziare la dotazione di personale ispettore e rendere immediatamente accessibili tutte le banche dati. È decisivo, peraltro, intervenire a sostegno dei salari attraverso un taglio del cuneo fiscale sul lavoro introducendo, al contempo, una forte detassazione volta a premiare i rinnovi contrattuali collettivi nazionali. Per rilanciare l’occupazione, è opportuna una corretta revisione del reddito di cittadinanza, soprattutto nella parte che, finora, è rimasta praticamente inattuata, quella delle politiche attive e della ricerca di nuova occupazione, così da arrivare a quello che potrebbe essere definito il reddito di responsabilità. Strettamente connesso al reddito di cittadinanza è il ‘Fondo povertà’, le cui risorse economiche potrebbero essere immediatamente disponibili per venire incontro alle esigenze delle famiglie più fragili. Per quanto riguarda la riforma delle pensioni urge prorogare, in vista di una successiva stabilizzazione, l’Ape sociale, Opzione donna e Quota 102. In prospettiva, a tali strumenti che devono aggiungersi anche Quota 41, riferita alla sola anzianità contributiva, e l’introduzione di meccanismi di garanzia sulle pensioni future per i giovani, le donne e, più in generale, per quelli che hanno avuto carriere lavorative discontinue. Per rinnovare l’attuale modello di relazioni industriali è essenziale attuare l’articolo 46 della Costituzione che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle imprese”.
 
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