Bper Banca: forte crescita della redditività nel primo trimestre 2022. Utile netto di 112,7 milioni, risultato gestione operativa +54%

- di: Barbara Leone
 
Nonostante la complessa e preoccupante situazione geopolitica attuale, i risultati del primo trimestre 2022 di Bper Banca mostrano una forte crescita di redditività. Il Consiglio di amministrazione del Gruppo, infatti, ha esaminato e approvato i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 marzo 2022 che sono stati così commentati dall’Amministratore delegato Piero Luigi Montani: “Il primo trimestre dell’anno - ha detto - è stato purtroppo caratterizzato dallo scoppio a fine febbraio della guerra in Ucraina a seguito dell’invasione russa, con pesanti ripercussioni umanitarie, sociali ed economiche. Il quadro è stato ulteriormente aggravato da crescenti pressioni inflazionistiche, che rischiano di impattare pesantemente il tessuto produttivo nazionale e i consumi delle famiglie. In tale contesto i risultati del primo trimestre della Banca hanno evidenziato una redditività in forte crescita, registrando un utile netto di periodo pari a 112,7 milioni di euro, dopo aver spesato 45,7 milioni di euro relativi al contributo al Single Resolution Fund. Il risultato della gestione operativa - ha aggiunto Montani - ha chiuso a 325,3 milioni di euro in rialzo del 54,0% rispetto al primo trimestre del 2021, grazie anche al rafforzamento della posizione competitiva realizzato lo scorso anno. Il miglioramento raggiunto nella qualità del credito nel 2021 è stato confermato anche nel primo trimestre di quest’anno, in particolare con riferimento al Npe ratio che si è attestato al 4,9% lordo (2,0% netto) invariato rispetto a fine 2021 e al grado di copertura dei crediti deteriorati pari al 60,6%. La solidità della Banca rimane elevata, con un CET1 ratio fully phased al 13,64% ampiamente superiore all’attuale requisito minimo Srep dell’8,3%, cosi come la posizione di liquidità che presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste. Sul fronte della sostenibilità è importante sottolineare che nel mese di marzo abbiamo deciso di aderire alla Net- Zero Banking Alliance, rafforzando il già significativo percorso avviato nel contrasto al cambiamento climatico. A questo si aggiunge la recente partnership siglata con Sace per finanziare la transizione energetica delle imprese verso modelli di produzione a minore impatto ambientale, anche in coerenza con gli obiettivi del Pnrr. Tale iniziativa - ha detto sottolineato Montani - si inserisce in una serie di attività che Bper ha intrapreso da anni per integrare nel proprio modello di business i temi legati alla sostenibilità. L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da un’elevata incertezza e crescenti pressioni inflazionistiche, ci pone davanti a nuove sfide, che il Gruppo Bper saprà affrontare efficacemente grazie ai progressi compiuti sul fronte della generazione dei ricavi, alla solida posizione patrimoniale e di liquidità e ai significativi miglioramenti raggiunti nell’ambito della qualità del credito. Tali aspetti - ha detto in conclusione l’Ad Bper -saranno inoltre ulteriormente rafforzati con le azioni e le misure previste dal nuovo Piano Industriale che sarà presentato al mercato nel corso del mese di giugno”.

Entrando nel dettaglio dei numeri vediamo che Il margine di interesse si attesta a € 376,4 milioni in crescita del 9,6% rispetto al 1° trimestre 2021, grazie in particolare al maggior contributo della componente commerciale pari a € 336,1 milioni (+15,2% a/a). Tra le altre principali componenti si registrano, inoltre, il contributo dei fondi TLTRO-III, al netto degli interessi pagati sulle somme depositate presso BCE, pari a € 29,8 milioni (€ 31,8 milioni nel 1° trimestre 2021) e il contributo derivante dal portafoglio titoli per un importo di € 22,9 milioni (€ 29,0 milioni nel 1° trimestre 2021). Rispetto al 4° trimestre 2021 il dato è in calo del 2,5% principalmente per effetto del minor numero di giorni di calendario del 1° trimestre 2022 (-0,3% al netto di tale effetto). Le commissioni nette sono pari a € 450,6 milioni in aumento del 37,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel dettaglio le commissioni relative al comparto della raccolta indiretta e bancassurance si assestano a € 197,6 milioni in rialzo del 37,4% a/a, mentre le commissioni riferibili all’attività bancaria tradizionale ammontano a € 252,9 milioni in crescita del 37,2% a/a. Rispetto al 4° trimestre 2021 il dato è in calo del 4,0% principalmente in seguito alla consueta stagionalità positiva del trimestre scorso che beneficia delle commissioni di performance riferite al risparmio gestito (€ 18,5 milioni). Al netto di queste ultime il dato risulta in linea con il trimestre precedente. La voce dividendi risulta pari a € 0,3 milioni rispetto a € 1,7 milioni del 1° trimestre 2021 (€ 5,5 milioni nel 4° trimestre 2021).

Il risultato netto della finanza è positivo per € 58,9 milioni rispetto a € 76,2 milioni del 1° trimestre 2021 (€ 23,6 milioni nel 4° trimestre 2021), nonostante l’aumento della volatilità dei mercati finanziari registrata da fine febbraio in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. I proventi operativi netti ammontano a € 883,7 milioni in aumento del 16,6% rispetto al 1° trimestre 2021 (€ 897,5 milioni nel 4° trimestre 2021), trainati dalla crescita dei ricavi core (margine di interesse e commissioni nette) pari a € 827,0 milioni (+23,1% a/a). Gli oneri operativi sono pari a € 558,4 milioni rispetto a € 546,5 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Nel confronto con il 4° trimestre 2021 (€ 858,3 milioni) il dato è in calo del 34,9%. In dettaglio: Le spese per il personale risultano pari a € 352,2 milioni in aumento rispetto a € 302,1 milioni del 1° trimestre 2021 per effetto dell’ingresso di nuove risorse in seguito al ramo acquisito lo scorso anno. Rispetto al 4° trimestre 2021 (€ 557,2 milioni) il dato è in calo del 36,8%, anche per effetto delle spese di carattere straordinario registrate nel trimestre scorso, legate principalmente alla manovra di ottimizzazione degli organici volta a favorire il ricambio generazionale delle risorse. Le altre spese amministrative ammontano a € 160,7 milioni in calo sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-15,4%) che rispetto al 4° trimestre 2021 (-11,1%) Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali risultano pari a € 45,6 milioni in riduzione del 16,3% rispetto al 1° trimestre 2021. Nel confronto con il 4° trimestre (€ 120,3 milioni), che includeva svalutazioni straordinarie per € 67,4 milioni, il dato è in calo del 62,1%. Al netto delle citate componenti non ricorrenti il dato risulta in diminuzione del 13,8%.

Il risultato della gestione operativa è pari a € 325,3 milioni in rialzo sia rispetto a € 211,2 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno precedente (+54,0%), che rispetto al 4° trimestre 2021 (€ 39,2 milioni). Le rettifiche di valore nette per rischio di credito si attestano a € 113,2 milioni rispetto a € 418,8 milioni registrate nel 1° trimestre 2021 (€ 122,8 milioni nel 4° trimestre 2021), e includono € 16,3 milioni di rettifiche (classificate nella sotto voce “altre attività finanziarie”) relative alle esposizioni per cassa verso la Russia calcolate sulla base della probabilità di perdita attesa, stimata su tali posizioni. Il costo del credito annualizzato, si attesta pertanto a 57 p.b.5, in calo rispetto al dato ordinario registrato nell’esercizio 2021 pari a 67 p.b. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono pari a € 12,2 milioni (-70,2% a/a e -52,6% t/t) e includono € 5,0 milioni relativi alle esposizioni fuori bilancio (crediti di firma) verso controparti basate in Russia. I contributi ai fondi sistemici si riferiscono al pagamento ordinario per l’anno 2022 al Fondo di Risoluzione Unico (“Single Resolution Fund”) e sono pari a € 45,7 milioni. L’utile (perdite) da investimenti è pari a € 4,0 milioni e si confronta con una perdita di € 250,7 milioni registrata nel 1° trimestre 2021 (€ -27,4 milioni nel 4° trimestre 2021) che includeva tra l’altro rettifiche degli avviamenti per € 230,4 milioni. L’utile della gestione corrente al lordo delle imposte risulta pari a € 158,3 milioni in aumento del 50,0% rispetto a € 105,5 milioni del 1° trimestre 2021 al netto delle poste straordinarie legate al ramo acquisito lo scorso anno. Le imposte sul reddito ammontano a € 39,6 milioni. L’utile di periodo si attesta pertanto a € 118,7 milioni e comprende un utile netto di pertinenza di terzi pari a € 6,1 milioni. Mentre l’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo è pertanto pari a € 112,7 milioni.

Per quanto riguarda la raccolta diretta da clientela si attesta a € 99,4 miliardi (+5,2% a/a). All’interno dell’aggregato la componente principale è rappresentata dalla raccolta da clientela ordinaria che ammonta a € 93,8 miliardi, costituita principalmente da conti correnti e depositi per € 89,4 miliardi, in aumento del 4,2% a/a. La raccolta istituzionale è pari a € 5,6 miliardi, in rialzo rispetto ai € 4,1 miliardi del 31 marzo 2021 principalmente in seguito all’aumento pronti contro termine passivi. La raccolta indiretta da clientela raggiunge € 161,3 miliardi, in leggera crescita rispetto al 31 marzo 2021 (€ 160,7 miliardi). I crediti lordi verso la clientela sono pari a € 81,6 miliardi (-0,4% da fine 2021), di cui crediti “performing” per € 77,6 miliardi (-0,4% da fine 2021) e crediti deteriorati per € 4,0 miliardi (-0,4% da fine 2021). L’incidenza di questi ultimi sul totale dei crediti lordi (NPE Ratio lordo) è pari al 4,9%, invariata rispetto al 4° trimestre 2021. Con riferimento alla composizione dei crediti deteriorati lordi, le sofferenze sono pari a € 2,0 miliardi (-0,4% da fine 2021); le inadempienze probabili si attestano a € 1,9 miliardi (+0,5% da fine 2021); i crediti scaduti ammontano a € 109,6 milioni (-14,2% da fine 2021). Mentre i crediti netti verso la clientela sono pari a € 78,7 miliardi (-0,5% da fine 2021). All’interno dell’aggregato, i crediti “performing” netti sono pari a € 77,1 miliardi (-0,5% da fine 2021), di cui € 7,5 miliardi di crediti garantiti dallo Stato. Si evidenzia, inoltre, che l’ammontare delle esposizioni lorde verso controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina, è pari a € 58,1 milioni (in calo rispetto ai € 66,8 milioni del 31 dicembre 2021), di cui € 28,3 milioni per cassa, alle quali si aggiungono € 29,8 milioni fuori bilancio (crediti di firma) sulle quali l’ammontare della perdita attesa risulta limitata.

La posizione interbancaria netta risulta negativa per € 2,6 miliardi determinata dalla differenza tra i crediti verso banche di € 21,3 miliardi e i debiti della stessa natura pari a € 23,9 miliardi. L’ammontare complessivo del rifinanziamento con la Banca Centrale Europea (“BCE”) del Gruppo BPER, interamente composto da fondi “TLTRO III” con scadenza triennale è stabile a € 18,4 miliardi. Gli strumenti finanziari utilizzabili come collaterale per operazioni di rifinanziamento sul mercato ammontano a € 29,0 miliardi al netto dell’haircut, di cui € 9,1 miliardi disponibili, ai quali si aggiungono € 20,0 miliardi di depositi presso la BCE. Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 27,9 miliardi (20,6% del totale attivo). All’interno dell’aggregato, i titoli di debito ammontano a € 26,8 miliardi (95,9% del portafoglio complessivo) con una duration in area 2,5 anni al netto delle coperture e includono € 13,9 miliardi riferiti a titoli governativi e di altri enti sovranazionali, di cui € 8,5 miliardi di titoli di Stato italiani. I mezzi patrimoniali complessivi ammontano a € 6,9 miliardi, con una quota di patrimonio di pertinenza di terzi pari a € 0,2 miliardi. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato dell’esercizio, si attesta pertanto a € 6,7 miliardi. Per quanto riguarda gli indici di liquidità LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) e NSFR (“Net Stable Funding Ratio”), al 31 marzo 2022 l’indice LCR è pari al 224%, mentre l’indice NSFR è stimato al di sopra del 100%.
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