Banca Profilo chiude il primo trimestre 2022 con utili e ricavi netti consolidati in crescita

- di: Stefano Di Giorgio
 
Risultati tutti in crescita nel primo trimestrale targato Banca Profilo. Il Resoconto intermedio sulla gestione consolidata al 31 marzo 2022, approvato oggi dal Consiglio di amministrazione del Gruppo, evidenzia infatti la validità del business model nel generare risultati economici positivi e in crescita mantenendo un’elevata solidità patrimoniale. Banca Profilo e le sue controllate chiudono infatti il primo trimestre, caratterizzato dall’instabile contesto geopolitico fortemente influenzato dal conflitto Russia-Ucraina, con un utile netto trimestrale pari a 5,2 milioni di euro (+86,6% a/a), in crescita di 2,4 milioni di euro rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio. La crescita riguarda tutte le aree di business: Private Banking (+11%) a seguito del contributo dei prodotti alternativi, Investment banking (+215%) grazie ai nuovi prodotti creditizi, Finanza (+24%) nonostante i mercati fortemente negativi nel trimestre. La raccolta totale clientela, inclusa la Raccolta Fiduciaria netta, si attesta a 5,8 miliardi di euro (+5,2% a/a), in aumento di circa 0,3 miliardi di euro rispetto ai 5,5 miliardi di euro del 31 marzo 2021. Il dato al 31 dicembre 2021 era pari a 5,9 miliardi di euro. La raccolta diretta si incrementa di 149,9 milioni di euro passando dai 932,6 milioni di euro del 31 marzo 2021 ai 1.082 milioni di euro del 31 marzo 2022. La raccolta indiretta, esclusa la Raccolta Fiduciaria netta, si incrementa di 0,1 miliardi di euro, passando dai 3,9 miliardi di euro del 31 marzo 2021 ai 4,0 miliardi di euro del 31 marzo 2022 (+3,1%). Al suo interno si incrementa il risparmio amministrato per 52,0 milioni di euro (+1,6%), nonché le gestioni patrimoniali per 68,3 milioni di euro (+9,6%). 

Il totale ricavi netti al 31 marzo 2022 è pari a 21,8 milioni di euro (+27,6%), in crescita di 4,7 milioni di euro rispetto ai 17,1 milioni di euro dell’anno precedente. Il margine di interesse del primo trimestre 2022 è pari a 7,6 milioni di euro (+93,0%) in crescita rispetto ai 3,9 milioni di euro del corrispondente periodo del passato esercizio. L’incremento è principalmente legato al maggior contributo derivante dal banking book in particolare sui titoli governativi italiani legati all’inflazione e dai nuovi impieghi garantiti dallo Stato. Le commissioni nette sono pari a 6,2 milioni di euro, in crescita rispetto al dato dei primi tre mesi del 2021 (+21,7%). Il risultato è stato ottenuto grazie all’incremento di tutte le voci, sia di natura ricorrente per l’incremento delle masse gestite ed in consulenza, sia di natura transazionale. Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi, pari a 7,6 milioni di euro, è sostanzialmente in linea con i 7,8 milioni dello stesso periodo dello scorso esercizio, nonostante uno scenario di mercato completamente diverso e caratterizzato nel 2022 da forte volatilità e indici negativi per tutte le principali asset class. Il saldo degli altri proventi e oneri di gestione, pari a 0,4 milioni di euro, è in crescita rispetto al dato del 31 marzo 2021 (+54,7%), principalmente per i maggiori proventi su pratiche di credito garantito dal Fondo di Garanzia MCC.

L’aggregato dei costi operativi è pari a 12,7 milioni di euro, in crescita rispetto agli 11,1 milioni di euro dei primi tre mesi del 2021 (+13,9%). L’incremento è da attribuirsi principalmente alle spese del personale e amministrative, in coerenza gli sviluppi delle attività raggiunti. Al suo interno le spese del personale si incrementano di 0,8 milioni di euro passando dai 6,2 milioni di euro dei primi tre mesi del 2021 ai 7,0 milioni di euro nello stesso periodo del 2022 (+13,0%). L’incremento è da attribuirsi principalmente al maggior accantonamento relativo alle componenti variabili 2022, conseguenti ai risultati fin qui raggiunti, e alle nuove risorse entrate nel periodo di riferimento così come previsto dal Piano Industriale. Le altre spese amministrative, al netto degli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 5,1 milioni di euro nei primi tre mesi del 2022 e si incrementano di 0,8 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2021. L’incremento è da attribuirsi principalmente alle spese per lo sviluppo della Digital Bank e per le varie iniziative di trasformazione digitale dei processi della Banca. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni, pari a 0,5 milioni di euro, sono in riduzione rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso esercizio (-5,3%). Il risultato della gestione operativa, pari a 9,1 milioni di euro (+53,4%), è in crescita di 3,2 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2021 equivalente ad un cost income del 58,3%, che si raffronta con il 65,3% del primo trimestre 2021.
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono positivi per 4 migliaia di euro e si riferiscono al limitato effetto netto rilevato nell’impairment sulle garanzie rilasciate e sui fidi accordati. Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e su attività finanziare valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva al 31 marzo 2022 sono pari a 530 migliaia di euro di rettifiche nette. Il dato al 31 marzo 2021 era pari a 54 migliaia di euro di riprese nette con una variazione negativa nell’anno per 584 migliaia di euro. Nel primo trimestre del 2022 si sono registrate rettifiche di valore nette per 139 migliaia di euro su limitate posizioni creditizie deteriorate, per 86 migliaia di euro sul portafoglio titoli e per 305 migliaia di euro su crediti in bonis. Si precisa altresì che il portafoglio crediti della Banca, costituito principalmente da finanziamenti lombard o altrimenti garantiti, è caratterizzato da esposizioni con ampi livelli di garanzie che, nonostante la volatilità di mercato, non hanno subito oscillazioni significative nel rischio di credito e nelle relative garanzie, e risulta sostanzialmente immune agli effetti dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19 e dal recente conflitto Russia-Ucraina. Nei primi tre mesi del 2022, l’utile al lordo delle imposte è pari a 8,6 milioni di euro (+45,0%), in aumento rispetto ai 5,9 milioni di euro rilevati nei primi tre mesi del 2021. Le imposte del periodo, al netto di quelle calcolate sugli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 2,8 milioni di euro. Al lordo di tale riclassifica il tax rate è pari al 32,9%. La voce oneri riguardanti il sistema bancario comprende i contributi finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario (Fondi di Risoluzione e Fondo Interbancario Tutela dei Depositi) esposti al netto delle imposte ed è pari a 0,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’importo è sostanzialmente composto dal contributo ordinario al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2022, pari a 0,8 milioni di euro al lordo delle imposte. L’Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al 31 marzo 2021 rappresenta il contributo fornito nel primo trimestre dell’anno precedente da Banque Profil de Gestion. Si evidenzia che in data 1° giugno 2021 è stato perfezionato il closing dell’operazione di gestione della totalità delle azioni detenute dalla Banca in BPdG a favore degli azionisti di One Swiss Bank e che a decorrere da tale data è stato effettuato il deconsolidamento.

Banca Profilo e le sue controllate chiudono i primi tre mesi del 2022 con un utile netto consolidato di 5,2 milioni di euro, in aumento di 2,4 milioni di euro (+86,6%) rispetto al medesimo periodo del 2021. Lo Stato Patrimoniale Consolidato al 31 marzo 2022 evidenzia un Totale dell’Attivo pari a 1,9 miliardi di euro contro i 1,7 miliardi di euro di fine dicembre 2021 (+15,7%). Il Patrimonio Netto del Gruppo è pari a 167,4 milioni di euro contro i 163,9 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (+2,2%). I Fondi Propri consolidati di Banca Profilo alla data del 31 marzo 2022 sono pari a 139,5 milioni di euro, con un CET 1 Ratio consolidato del 23,07%, calcolato in base alle disposizioni transitorie previste a seguito dell’entrata in vigore del principio contabile IFRS 9. Il CET 1 Capital Ratio consolidato fully loaded è pari al 23,05%, largamente superiore ai requisiti normativi e tra i più elevati della categoria. La riduzione rilevata sul CET1 ratio di circa 257 bps, rispetto al 25,64% di fine dicembre 2021, è legata principalmente alla riduzione dei Fondi Propri a seguito della recente distribuzione di riserve (per circa 5,9 milioni di euro), alla variazione negativa della Riserva di valutazione HTCS registrata nel primo trimestre 2022 (per circa 1,6 milioni di euro) nonché all’incremento degli investimenti in software legati alle iniziative di Piano industriale (per circa 1,2 milioni di euro). Tali indicatori non tengono conto del risultato in formazione dei primi tre mesi del 2022. L’indicatore di liquidità LCR (Liquidity Coverage Ratio), determinato sul perimetro prudenziale consolidato, risulta ampiamente superiore al 100%, in particolare al 31 marzo 2022 l’indice è pari a 172,22% circa.

Nella foto: Fabio Candeli - Amministratore Delegato e Direttore Generale
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