Banca Mps, il CdA approva la nomina del nuovo ad Lovaglio e presenta un bilancio con un utile netto da 310 milioni

- di: Marco Tringali
 
La successione di Lovaglio a Bastianini è cosa fatta, dopo la deliberazione all'unanimità da parte del CdA, della nomina del nuovo amministratore delegato e dg di Mps e la revoca ufficiale dell'incarico  e delle deleghe a Guido Bastianini. Nella nota ufficiale con cui Mps ha comunicato la nuova nomina, sono state indicate le motivazioni che hanno indotto il CdA a puntare sulla figura di Lovaglio, menzionando la “rilevante esperienza anche a livello internazionale, unita alla profonda conoscenza del settore bancario italiano”. Per Mps, l'ad appena nominato rappresenta “il profilo più idoneo a ricoprire il ruolo di amministratore delegato e direttore generale della banca".

Lovaglio nuovo amministratore delegato e dg di Mps

Contestualmente alla nomina di Lovaglio, si è proceduto alla revoca dell'incarico a Bastianini con decorrenza immediata. La revoca riguarda le deleghe di direttore generale, amministratore delegato e amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi di Mps. Nel comunicato stampa, Mps ha reso anche noto "che la sostituzione dell'amministratore delegato e direttore generale è regolata da un piano per la successione adottato dalla banca, con il coinvolgimento del comitato nomine e del comitato remunerazione della stessa per gli aspetti di competenza".

E' arrivato anche l'ok da parte del collegio sindacale che ha dato il placet alla cooptazione di Lovaglio ai sensi dell'articolo 2386 c.c. Adesso si attende anche la valutazione della BCE che dovrà esprimersi sull'incarico affidato a Lovaglio, come si apprende dalla stessa nota. A fare da cornice alla nuova nomina, anche i dati estremamente incoraggianti comunicati da Mps sul bilancio del 2021, che si è chiuso con un utile netto di 310 milioni di euro. Un dato che rappresenta il miglior risultato dal 2015 e una delle migliori performance dello storico gruppo bancario nell'ultimo decennio. Non va dimenticato che l'istituto di credito, negli ultimi anni, ha inanellato qualcosa come 23,5 miliardi di euro di perdite. I dati del 2021 rappresentano una chiara inversione di tendenza, tenuto conto che l'esercizio del 2020 si era chiuso con un rosso di 1,69 miliardi di euro.

L'esperienza di Bastianini alla guida del gruppo si è così chiusa con dati particolarmente brillanti, a conferma del fatto che il gruppo bancario ha intrapreso un percorso vincente che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta in ottica futura. Secondo quanto si apprende da una nota Ansa, Bastianini ha lasciato il CdA di Mps dopo “aver presentato i conti”, per recarsi alle esequie della sorella, scomparsa un paio di giorni fa. Mps, nella sua nota ufficiale, non ha però spiegato le ragioni per cui si è provveduto al ritiro delle deleghe a Bastianini.

Il siluramento di Bastianini, anche alla luce dei risultati brillanti ottenuti sotto la sua guida, rappresenta ancora un mistero. Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, l'ormai ex ad di Mps sarebbe risultato “indigesto” al ministero del Tesoro e in particolare al dg, Alessandro Rivera. Negli ultimi giorni, anche dal M5S, si erano levate alcune voci a difesa dell'operato di Bastianini, che venne nominato alla guida della banca senese nel mese di agosto 2020, proprio su chiara indicazione dei pentastellati. 
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