Algebris Global Credit Bullets: Inflazione USA – Moderato sollievo

 
Inflazione USA – Moderato sollievo

I dati sull’inflazione statunitense di aprile hanno portato un po’ di sollievo. L’inflazione core statunitense si è attestata allo 0,3% m/m e al 3,6% a/a, in linea con le aspettative. Il core Producer Price Index (PPI) si è attestato al 2,4% a/a, leggermente al di sopra delle previsioni, ma le componenti più vischiose hanno sorpreso a ribasso. Il PCE core, la misura dell’inflazione rilevante per la politica monetaria, si attesterà probabilmente allo 0,2% m/m e al 2,7% a/a. I mercati dei tassi si sono tranquillizzati perché i dati non hanno sorpreso al rialzo, come avvenuto finora. Crediamo che questi dati non siano molto significativi. I dati mensili hanno dato un po’ di sollievo, ma restano troppo alti perché la Federal Reserve prenda in considerazione tagli a breve. Non siamo d’accordo con i mercati sul fatto che un taglio a settembre sia in programma. Riteniamo che i tagli potrebbero iniziare nel 4° trimestre e potenzialmente essere ulteriormente ritardati.

Spread creditizi – Affari stretti

Il sollievo sul fronte dell’inflazione ha portato maggiore entusiasmo sui mercati del credito. Il credito ha sovraperformato i Treasury su base annua (l’high yield è in rialzo del 2-3% rispetto ai Treasury USA in calo del 2%), lasciando gli spread a livelli ristretti. In Europa, gli spread high yield sono sotto i 300 pb, il livello più stretto dal 2021. Ai livelli attuali, gli investitori vengono a malapena remunerati per il rischio intrinseco dell’intero mercato, soprattutto perché i rendimenti più elevati per un periodo più lungo stanno iniziando a pesare su alcune strutture di capitale. I forti afflussi registrati nel corso dell’anno e la vivacità dei mercati primari vanno nella stessa direzione. Gli ultimi movimenti di prezzo rafforzano la nostra opinione che il mercato del credito abbia un valore limitato. Ai livelli attuali, il 50% dei mercati obbligazionari globali, compresa la maggior parte del credito IG, rende meno dei tassi di cassa delle banche centrali, mentre il 10% del mercato paga almeno il 7,5% in euro. Le opportunità rimangono abbondanti, ma è fondamentale un atteggiamento attivo e selettivo.
 
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