4 novembre: Mattarella, Guerini e Draghi insieme al Vittoriano

- di: Redazione
 
Non è ''soltanto'' per la reiterazione di un ricordo e nemmeno perché, quest'anno, ricorre il centesimo anniversario del viaggio del treno speciale che recava sino a Roma il feretro di quello che, per tutto il Paese, sarebbe stato il Soldato ignoto. Non è stato soltanto perché il Paese, negli ultimi anni, ha rinsaldato il suo legame con le Forze armate, viste ormai come presidio a difesa della democrazia.

Quest'anno il 4 novembre, celebrato con la solennità che la ricorrenza impone, è il giorno in cui, dopo il buio della pandemia, che solo ora lascia intravedere la luce, l'Italia intera sembra cercare valori condivisi, come quelli che ruotano intorno alla difesa del Paese e del suo immenso tesoro di valori e priorità. Come ha ricordato il presidente della repubblica nel messaggio inviato, per l'occasione, al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, quest'anno è ricco di anniversari, ciascuno fondamentale per il Paese: i 10 anni dell'Unità d'Italia, 150 anni di Roma capitale, il centenario del trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato Ignoto, i 75 anni della nascita della Repubblica.

''Uomini e donne in uniforme" - per il presidente Mattarella - "sono sempre pronti a profondere il loro prezioso impegno nell'assolvimento dei compiti loro assegnati da Parlamento e Governo, al servizio della comunità internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace e, sul territorio nazionale, al fianco della altri componenti dello Stato. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa, il vostro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione, è riconosciuto e apprezzato quotidianamente''.

Mattarella, Guerini e Draghi al Vittoriano in occasione del 4 novembre

Non meno significative le parole del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che ha voluto legare il mandato che la nostra Costituzione ha affidato alle Forze armate a quanto i suoi uomini, ogni giorno, fanno per contribuire allo sforzo del Paese nella delicata contingenza sanitaria.

La giornata di oggi, ha detto Guerini, ''richiama il senso dell'unità nazionale'' e, con esso, anche ''il lavoro che le Forze armate stanno facendo in questo momento nel nostro Paese''. Guerini ha speso altre significative considerazioni per ''donne e uomini in divisa'', il cui sforzo dall'inizio della pandemia ''è stato davvero importante''. Uno sforzo che è stato speso per affiancare, sin dal primo manifestarsi dell'emergenza, la Protezione civile e il sistema della Sanità pubblica in un'opera impegnativa e che continua anche oggi.

A tale proposito Guerini ha ricordato che le Forze armate continuano a lavorare in questa direzione, come testimoniano i trentamila tamponi che uomini e donne che indossano una divisa processano ogni giorno per contribuire a controllare l'esito della pandemia e, quindi, per aiutare a contrastarla.
Il presidente della repubblica, che era accompagnato, oltre che dal ministro Guerini, dal presidente del consiglio Mario Draghi, dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e dalle autorità militari, ha quindi deposto una corona all'Altare della Patria, mentre le Frecce Tricolori sorvolavano i cieli della capitali, con le loro tradizionali scie verdi, bianche e rosse.
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