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Florida cancella la striscia arcobaleno per le vittime Lgbtq+

- di: Bruno Coletta
 
Florida cancella la striscia arcobaleno per le vittime Lgbtq+

Rimosso di notte l’attraversamento che ricordava la strage di Orlando: il governatore DeSantis parla di sicurezza, la comunità accusa una crociata politica contro la memoria e i diritti civili.

Una memoria cancellata all’improvviso

Non è solo un pezzo d’asfalto che sparisce, ma un frammento di memoria collettiva. A Orlando, nella notte, le strisce pedonali arcobaleno dedicate alle vittime Lgbtq+ del massacro al Pulse nightclub del 2016 sono state rimosse senza preavviso. La cancellazione è avvenuta in sordina, con i lavoratori del Florida Department of Transportation che hanno steso vernice grigia sul passaggio colorato, nato nel 2017 come segno di lutto e resilienza.

Quelle strisce non erano soltanto un elemento decorativo: accompagnavano i visitatori verso il memoriale, rendendo immediatamente visibile la presenza di un luogo segnato dalla tragedia. Per nove anni hanno rappresentato un omaggio quotidiano alle 49 persone uccise e alle decine di feriti della sparatoria che scioccò il mondo intero.

Le ragioni ufficiali e l’ombra della politica

Il governatore repubblicano Ron DeSantis ha motivato la decisione parlando di “sicurezza stradale”. Secondo la linea ufficiale, le strisce multicolori non rispettano gli standard federali di segnaletica e potrebbero distrarre automobilisti e pedoni. “Non permetteremo che le strade diventino strumenti di messaggi politici”, ha dichiarato DeSantis il 21 agosto, respingendo le accuse di discriminazione.

Dietro questa posizione c’è una direttiva emanata a giugno dal FDOT, che vieta qualsiasi “asphalt art” con contenuto sociale o politico sulle strade pubbliche, pena la perdita dei finanziamenti statali. Non si tratta quindi di un caso isolato, ma di una misura generale destinata a colpire simboli analoghi in tutta la Florida.

Eppure, i dati raccontano un’altra storia. Uno studio di Bloomberg Philanthropies, pubblicato nel 2022, mostrava che in città come New York, Chicago e Minneapolis gli attraversamenti colorati avevano ridotto gli incidenti stradali fino al 50%. Altro che rischio: i colori aiutavano la visibilità, non la compromettevano.

Le reazioni: rabbia e dolore

Il sindaco di Orlando, Buddy Dyer, ha usato parole durissime: “È un atto politico crudele. Quell’attraversamento non era solo un tributo: migliorava la sicurezza dei pedoni e ricordava ogni giorno il sacrificio di 49 vite innocenti”, ha detto Dyer.

Il senatore statale Carlos Guillermo Smith, voce storica della comunità Lgbtq+, ha definito la cancellazione “un gesto codardo, fatto di notte perché sapevano di sbagliare”. Equality Florida, la più grande organizzazione per i diritti civili nello Stato, ha accusato DeSantis di “abuso di potere codardo”, denunciando l’escalation di una politica che punta a cancellare ogni traccia di visibilità Lgbtq+ dagli spazi pubblici.

La deputata democratica Anna Eskamani ha sottolineato un altro aspetto: “Non si può chiamare sicurezza quello che in realtà è un attacco simbolico. La sicurezza era garantita dai colori, che aiutavano i pedoni e rendevano la strada più visibile. La verità è che qui si vuole negare la memoria di un’intera comunità”, ha detto Eskamani.

La comunità reagisce: proteste e arcobaleni di gesso

Nelle ore successive, davanti al memoriale sono arrivate decine di persone. Hanno deposto fiori, acceso candele e provato a ridipingere con i gessetti il passaggio arcobaleno, finché la pioggia non ha cancellato tutto. Ma non il gesto. La consigliera comunale Patty Sheehan ha convocato per la sera del 21 agosto una manifestazione pacifica: “Non hanno cancellato solo della vernice, hanno colpito la memoria della città e dei sopravvissuti”, ha affermato Sheehan.

Le immagini delle persone inginocchiate sull’asfalto, mentre tracciano con mani tremanti nuove linee colorate, hanno fatto il giro dei social, diventando simbolo di resistenza civile.

Un effetto domino: da Orlando a Key West

Il caso Orlando non è isolato. A Key West e a Delray Beach, altre città con attraversamenti arcobaleno, il FDOT ha imposto la stessa rimozione entro il 3 settembre. A Key West, il sindaco Teri Johnston ha già annunciato che non obbedirà: “Quelle strisce fanno parte della nostra identità, non le cancelleremo senza combattere”, ha dichiarato Johnston.

A St. Petersburg, invece, il consiglio comunale discuterà l’11 settembre una richiesta di esenzione per mantenere la “Progress Pride Flag” dipinta su un incrocio del centro. La battaglia rischia così di trasformarsi in un braccio di ferro legale tra le città e lo Stato.

Un’America divisa

La rimozione di Orlando è solo l’ultimo episodio di una guerra culturale che oppone una parte degli Stati Uniti a ogni forma di riconoscimento pubblico della comunità Lgbtq+. Negli ultimi due anni, diversi Stati governati dai Repubblicani hanno varato leggi che limitano i diritti civili: dal divieto di insegnare temi legati al gender e all’orientamento sessuale nelle scuole, fino alle restrizioni sull’accesso alle cure mediche per le persone trans.

Non sorprende quindi che la decisione della Florida sia percepita come parte di un disegno più ampio: quello di cancellare, anche simbolicamente, le tracce della comunità dalle città e dagli spazi pubblici. Un gesto che non cancella solo i colori, ma mina il concetto stesso di memoria condivisa.

Oltre la vernice, il futuro del memoriale

Il Pulse Memorial è destinato a trasformarsi in un grande museo nazionale, dedicato alle vittime di Orlando e a tutte le persone colpite dalla violenza d’odio. Il progetto, però, è ancora in fase di raccolta fondi e di definizione architettonica. Nel frattempo, la rimozione della striscia arcobaleno rischia di indebolire il messaggio: senza quei colori, il memoriale appare meno visibile, meno immediato, meno presente.

Il timore della comunità è che la cancellazione non sia solo un episodio, ma l’inizio di un percorso che porterà a marginalizzare sempre di più la memoria della strage. “Non possiamo permettere che la storia venga riscritta con una mano di vernice grigia”, ha detto un sopravvissuto.

Un simbolo che resiste

La rimozione delle strisce arcobaleno non ha chiuso la vicenda, ma l’ha riaperta. Oggi il dibattito sulla memoria e sui diritti Lgbtq+ in Florida è più acceso che mai. E mentre il grigio copre i colori sull’asfalto, nuovi arcobaleni appaiono sulle magliette, sui cartelli, perfino sui muri vicini al memoriale.

Segno che un simbolo non si cancella con una mano di vernice.

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