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100 anni di radio in Italia: l’omaggio del Senato a Guglielmo Marconi

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
100 anni di radio in Italia: l’omaggio del Senato a Guglielmo Marconi

Un secolo fa, la voce di un Papa attraversava per la prima volta l’etere, segnando un momento storico nella comunicazione mondiale. Era il 12 febbraio 1931 quando Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la fisica e Senatore del Regno, inaugurava insieme a Pio XI la Statio Radiophonica Vaticana, la prima emittente radiofonica della Santa Sede, progettata dallo stesso scienziato italiano.

100 anni di radio in Italia: l’omaggio del Senato a Guglielmo Marconi

Oggi, nella storica Aula di Palazzo Madama, il Senato ha celebrato il centenario della radio in Italia con un evento che ha ripercorso l’eredità di Marconi e il suo impatto sulla società contemporanea. Durante la cerimonia, è stato riprodotto lo storico annuncio radiofonico del Pontefice, un discorso che segnò l’inizio di una nuova era della comunicazione globale.

Il ruolo di Marconi tra scienza e istituzioni
Guglielmo Marconi non fu solo un geniale inventore e pioniere delle telecomunicazioni, ma anche una figura istituzionale di grande rilievo. Il suo nome compare nel Repertorio dei Senatori del Regno, a testimonianza del prestigio e del riconoscimento che la sua opera ricevette non solo a livello scientifico, ma anche politico. La sua nomina a senatore rappresentava un tributo a un uomo che, con le sue scoperte, aveva reso l’Italia un punto di riferimento mondiale nella ricerca e nell’innovazione tecnologica.

Marconi intuì prima di altri le immense potenzialità della radio, dimostrandone l’importanza in ambito civile e militare. Le sue ricerche portarono alla nascita delle prime comunicazioni a distanza senza fili, cambiando per sempre il modo di trasmettere informazioni. L’inaugurazione della Radio Vaticana ne fu una delle dimostrazioni più emblematiche, permettendo alla voce del Papa di raggiungere fedeli in tutto il mondo.

Un evento tra storia e futuro
L’evento di oggi, dal titolo "100 anni di radio in Italia. Notizie, musica e sogni", ha visto la partecipazione di importanti personalità della radio e della televisione italiana. Tra gli ospiti, Carlo Conti, Renzo Arbore, Umberto Broccoli e Andrea Delogu, testimoni del lungo viaggio della radiofonia nazionale, dalla sua nascita fino alle moderne evoluzioni digitali.

Un momento particolarmente toccante è stato l’intervento di Elettra Marconi, figlia dell’inventore, che ha ricordato l’eredità paterna con emozione: "Mio padre ha sempre creduto che la radio fosse un ponte tra le persone, un mezzo per abbattere le distanze e unire il mondo con la forza della parola".

Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha sottolineato nel suo intervento il valore simbolico della radio nella storia italiana: “La radio ha attraversato guerre, rivoluzioni e cambiamenti epocali, rimanendo sempre un punto di riferimento per milioni di italiani. Oggi, con il digitale e i podcast, continua a reinventarsi senza perdere la sua anima”.

La radio oggi: tra tradizione e innovazione
A distanza di un secolo dalla sua nascita, la radio continua a essere un pilastro della comunicazione. Se nei primi decenni fu il principale mezzo di informazione e intrattenimento per le famiglie italiane, oggi si è evoluta grazie al digitale, ai podcast e allo streaming, mantenendo il suo ruolo di compagna quotidiana per milioni di ascoltatori.

In un’epoca dominata dai social media e dalla comunicazione istantanea, la radio resta un simbolo di affidabilità e autorevolezza. Le sue trasmissioni, dai grandi notiziari alle interviste, dai programmi musicali agli approfondimenti culturali, continuano a catturare l’attenzione e a stimolare il dibattito pubblico.

L’omaggio del Senato a Marconi e alla storia della radiofonia italiana non è solo un tributo al passato, ma anche un riconoscimento alla sua capacità di adattarsi ai tempi, senza perdere la sua identità. Così come la voce di Pio XI attraversò l’etere nel 1931 grazie al genio di Marconi, la radio continuerà a essere una presenza costante nelle vite degli italiani, proiettandosi con forza nel futuro.

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