Panetta (Bce): "Puntare, per l'Unione economica e monetaria, su fisco centralizzato"

- di: Redazione
 
"E' un'illusione che l'Unione economica e monetaria possa funzionare senza problemi senza una capacità fiscale centralizzata. È giunto il momento di affrontare gli squilibri nel quadro istituzionale dell'Unione": è stato molto esplicito Fabio Panetta, membro esecutivo del Board della Bce, nel suo intervento al workshop su ''La politica fiscale europea e la riforma della governance in tempi incerti'', sostenendo anche che "senza una capacità fiscale comune con una funzione di prestito, sarà impossibile bilanciare la sostenibilità fiscale, stabilizzare le finanze pubbliche e affrontare le sostanziali esigenze di investimento dell'Europa".
Panetta è stato anche chiaro su quale è la sua idea del futuro dell'Europa in materia fiscale. Soprattutto quando ha affermato che l'obiettivo dell'Unione Economica e Monetaria ''non può essere raggiunto senza un orientamento fiscale ben coordinato e una capacità fiscale centrale nell'Area Euro".

Panetta (Bce): "Puntare, per l'Unione economica e monetaria, su fisco centralizzato"

Il membro italiano del board della Bce ha, quindi, ammesso che il sistema fiscale è a un bivio: ''I negoziati sulle proposte legislative della Commissione europea per la riforma della governance economica dell'UE stanno entrando in una fase cruciale". Comunque, affinché questa auspicata riforma sia un successo, rafforzando la governance economica, il nuovo sistema ''dovrà proteggerci dagli errori del passato. E dovrà rendere possibile il ricorso a politiche che si sono rivelate efficaci".

Ricordando quanto la pandemia è costata al sistema Europa, Panetta ha detto che ''abbiamo pagato un prezzo elevato per tutto ciò, sotto forma di una crescita più debole, di un aumento della disoccupazione e di un deterioramento delle condizioni fiscali". Quindi, a fronte dell'emergenza, la risposta europea alla crisi si è incentrata sugli investimenti nella transizione verde e nella digitalizzazione.
"Questa risposta fiscale ha funzionato - ha sottolineato - di pari passo con la politica monetaria e le misure di supervisione, mitigando gli effetti di amplificazione finanziaria e tirando fuori l'economia dalla trappola della liquidità".

Per spiegare ulteriormente il suo pensiero, Panetta ha fatto ricorso ad un esempio, dicendo che ''garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche è come tenere in equilibrio un'altalena, con il debito da un lato e la crescita dall'altro. Per raggiungere un vero equilibrio, la politica fiscale deve essere anticiclica, coerente con la stabilità dei prezzi e favorevole alla crescita potenziale. Deve inoltre basarsi su misure economicamente valide e politicamente sostenibili".
Il banchiere ha fornito la sua ''ricetta'' per ottenere questo equilibrio: ''Complementarità tra le politiche monetarie e fiscali e loro interazione in base allo stato dell'economia; un quadro fiscale che dia importanza sia al debito che alla crescita per la sostenibilità delle finanze pubbliche''.

Tenendo conto, comunque, di altri elementi fondamentali per la governance vi sono: ''Il ruolo delle Istituzioni finanziarie indipendenti, cui andrebbe garantita una certa autonomia ed un ruolo consultivo sui bilanci pubblici, potendo contribuire a migliorare la qualità della spesa pubblica e facilitarne la riallocazione verso progetti di investimento; l'elemento mancante di questa riforma : la dimensione dell'area dell'euro e quindi la creazione di una capacità fiscale centrale permanente adeguatamente progettata''.
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