Anish Kapoor, Morandi, un’inedita collezione di Palazzo Ducale a Urbino da scoprire nel weekend

- di: Samantha De Martin
 

FOTO Anish Kapoor. Untrue Unreal, Cortile | Foto: © ElaBialkowskaOKNOstudio

A Firenze Anish Kapoor

Preparatevi a guardare Palazzo Strozzi sotto una nuove veste. In uno spazio concavo e convesso, integro e frantumato al tempo stesso il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.

A invitarlo a esplorare un universo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, aprendo le porte alla dimensione dell’impossibile è lo scultore Anish Kapoor. Dal 7 ottobre al 4 febbraio a Firenze con la mostra Anish Kapoor. Untrue Unreal, il celebre maestro che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea sfodera le sue opere che uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e biomorfe. La sfida è quella di cercare la verità oltre le apparenze, invitandoci a esplorare il territorio dell’inverosimile e dell’irreale.

Cinquant’anni di Morandi a Palazzo Reale

A trent’anni dall’ultima rassegna, Milano dedica una grande mostra a Giorgio Morandi per celebrare il rapporto elettivo tra la città e il pittore bolognese.

Dal 5 ottobre al 4 febbraio il percorso Morandi 1890 – 1964 propone un corpus espositivo di circa 120 capolavori che ripercorre i cinquant’anni di attività dell’artista bolognese, dal 1913 al 1963. A impreziosire la mostra saranno eccezionali prestiti da importanti istituzioni pubbliche e da collezioni private, a partire da quelli fondamentali del Museo Morandi di Bologna e delle raccolte milanesi.

Un itinerario cronologico con accostamenti inediti ripercorre l’evoluzione stilistica del pittore, spaziando dalla natura morta al paesaggio, includendo la pittura, l’acquaforte, l’acquerello e solo raramente le figure.

Una suggestiva installazione video riproporrà al visitatore la camera-studio di Via Fondazza, a Bologna, oggi museo, dove Morandi visse e lavorò fino ai suoi ultimi giorni, accompagnata da frammenti audio di un’incisiva radio-intervista al pittore di Peppino Mangravite, insegnante alla Columbia University (1955).

Urbino sfodera “l’altra collezione”

Dal 5 ottobre a Urbino è possibile visitare la mostra dedicata alla parte di patrimonio meno nota di Palazzo Ducale. Visibile fino al 5 maggio, il percorso intitolato L’altra collezione. Storie e opere dai depositi della Galleria Nazionale delle Marche vuole essere anche una sfida museografica. Curata dal direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Gallo, da Valentina Catalucci e Andrea Bernardini, presenterà una selezione di 60 opere poco note, che in qualche caso si riveleranno autentiche “epifanie d’arte”.

Sempre giovedì 5 ottobre è stata inaugurata a Palazzo Ducale anche la Biblioteca “Pasquale Rotondi” della Galleria Nazionale delle Marche, arricchita da circa 20mila volumi (tra monografie e riviste scientifiche) a carattere storico artistico, oggi punto di riferimento per lo studio del Palazzo Ducale e di tutta la storia dell’arte, con particolare riferimento al territorio marchigiano.

A Roma sulle tracce del Bauhaus

Al Museo Casa di Goethe la mostra Max Peiffer Watenphul. Dal Bauhaus all’Italia, a cura di Gregor H. Lersch, segue le tracce delle ispirazioni del bauhaus nel lavoro pittorico e fotografico dell’artista Max Peiffer Watenphul, protagonista singolare nel panorama del Modernismo. In mostra dipinti e fotografie in un percorso incentrato sul rapporto tra l’artista, Roma e l’Italia.

Irrequieto, eclettico, avvocato prima, artista dopo, studente al Bauhaus di Weimar, Watenphul frequenta i circoli d'avanguardia degli anni Venti. Fu fotografo di soggetti con identità queer, pittore di città e paesaggi, viaggiatore instancabile specie dopo che uno dei suoi quadri fu esposto alla mostra “Arte Degenerata” nel 1937.

I numerosi viaggi in Europa, Africa e Messico lo videro in molte città tedesche,a Roma, all’Accademia Tedesca di Villa Massimo nel 1931-1932, e poi a Venezia, Salisburgo. Dopo il 1945 il passaggio a piedi del confine fra Austria e Italia attraverso le montagne. Seguono il trasferimento in Italia presso la sorella che aveva sposato un italiano, e ancora viaggi e soggiorni tra Venezia, la Toscana e Roma dove muore nel 1976 e dove riposa, sepolto nel Cimitero acattolico.

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