Israele: attesa per la riapertura del valico di Rafah ai convogli umanitari

- di: Redazione
 
Potrebbe essere riaperto nelle prossime ore il valico di Rafah, davanti al quale da giorni i convogli umanitari attendono di entrare nella Striscia per potere rifornire Gaza di farmaci e cibo.
Ma, come ha detto Mohsen Sarhan, amministratore delegato della Banca alimentare egiziana, la consegna degli aiuti potrebbe essere ostacolata se continuassero gli intensi bombardamenti israeliani al valico.
Sale, intanto, la tensione nella regione dopo che alcune strutture militari statunitensi sono state fatte oggetto di attacchi con l'utilizzo di razzi e droni. In particolare, sono state udite numerose esplosioni all'interno della base aerea di Ain al-Asad e l'esercito iracheno ha chiuso l'area e avviato un'operazione. Ieri il Pentagono ha ammesso che le forze statunitensi in Iraq e Siria hanno subito numerosi attacchi di droni, con persone ferite lievemente ed un contractor deceduto per un problema cardiaco mentre cercava di trovare un rifugio.

Israele: attesa per la riapertura del valico di Rafah ai convogli umanitari

Il Pentagono ha anche affermato che nello Yemen, una nave da guerra americana ha abbattuto missili da crociera e droni lanciati dai ribelli Houthi, puntati ''potenzialmente verso obiettivi in Israele''. Per oggi intanto è previsto un vertice in Egitto (al quale è stata invitata anche Giorgia Meloni) per discutere la situazione in Israele e Gaza con le controparti della regione.

Le forze armate israeliane hanno reso noto che, per ordine del ministro della Difesa, Yoav Galat, sta procedendo all'evacuazione degli abitanti della città di Kiryat Shmona, vicino al confine con il Libano. I residenti sono portati in strutture alberghiere. Kiryat Shmona, che ha una popolazione di circa 23.000 abitanti, è stata colpita da razzi nei giorni scorsi nel mezzo di scontri tra combattenti armati del gruppo libanese Hezbollah e l'esercito israeliano.
Lunedì l’IDF aveva annunciato che stava attuando un piano di emergenza per evacuare tutti i civili che vivono fino a due chilometri del confine libanese.
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