Pasta mon amour!

- di: Barbara Leone
 
“Maccarone m’hai provocato? E io ti distruggo, me te magno”. Chi non ricorda  quest’iconica scena del mitico del film “Un americano a Roma”. Una battuta, quella dell’immenso Albertone, che oggi, Giornata mondiale della pasta, calza a pennello. Perché a noi italiani si sa, potete levarci tutto, ma non la pasta. Che siano spaghetti, rigatoni o fusilli non possiamo farne a meno. Anche se ci provano in tanti a demonizzarla, a convincerci che fa ingrassare, non fa digerire bene, guai a mangiarla la sera ma pure a pranzo massimo 80 grammi, i picchi glicemici e bla bla bla. Che sicuramente un fondo di verità c’è pure, non lo mettiamo in dubbio. E però oggi è la sua festa e vogliamo omaggiarla elencando solo ed esclusivamente i suoi innumerevoli lati positivi.

Pasta mon amour!

Punto primo: è bbbona. E su questo, credo, siamo tutti d’accordo. Un banalissimo spaghetto aglio, olio e peperoncino è capace di risollevare le sorti della peggiore delle giornate, o quasi. Ecco perché è un ottimo antistress: non solo perché è buona, ma anche per la presenza di vitamine del gruppo B, soprattutto della B1 (anche chiamata tiamina), utile per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Anche il senso di benessere dato dalla serotonina è aumentato dalla pasta, in particolare dal suo glucosio. E a proposito di glucosio: lo sapevate che la pasta ha l’indice glicemico più basso fra tutti i carboidrati? Il che vuol dire che  fa sentire sazi, ma alza anche il livello delle proteine che proteggono il cuore e la circolazione del sangue. Inoltre contiene poco sodio e quindi aiuta la pressione. Poi sfatiamo un mito: non è vero che la pasta rallenta il metabolismo. Tutt’altro. Se consumata in quantità ottimale, i famosi 80 grammi a porzione (sigh sigh) e con un condimento semplice tipo una salsa a base di verdure o pomodoro fresco e poco olio, riesce addirittura ad accelerare il metabolismo.

E visto che i suoi carboidrati hanno tempi lunghi di assorbimento, la pasta sazia molto più di altri alimenti fornendo al tempo stesso zuccheri complessi necessari per ogni sforzo fisico e mentale. Tradotto: aiuta il corpo a lavorare di più, meglio e più a lungo. Ma non solo: aiuta anche a pensare. Perché essendo facilmente digeribile, fornisce al cervello zuccheri indispensabili per gestire l’attenzione, la concentrazione e anche per gestire i momenti di stress. Sì ma le proteine? Basta mangiare un piatto di pasta e lenticchie e voilà… avremo proteine in abbondanza al pari, o quasi, di una bistecca. Ma senza affaticare fegato e reni. Poi volete mettere i costi? Nonostante i prezzi alle stelle la pasta resta uno degli alimenti più economici. Il che, visti i tempi, non guasta. E poi è un alimento semplice e a basso impatto ambientale. Cosa questa che ce la fa amare ancora di più. Su tutto, però, fatecelo dire: la pasta è felicità.

Mette di buon umore, gratifica e fa tanto casa. E poi mette tutti d’accordo. Perché, come diceva Ennio Flaiano, il nostro, più che un popolo, è una collezione. Ma quando scocca l’ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della penisola si riconoscono italiani come quelli d’oltre manica, all’ora del te, si riconoscono inglesi. Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale (non parliamo del dovere fiscale) esercitano un simile potere unificante. L’unità d’Italia sognata dai padri del Risorgimento oggi si chiama pastasciutta.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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