Energia: i Paesi Bassi chiudono l'estrazione dal giacimento di gas più grande d'Europa

- di: Redazione

02/10/2023

I Paesi Bassi hanno interrotto ieri l'estrazione di gas naturale dal giacimento di Groningen, il più grande d'Europa, il cui sfruttamento è stato la causa di terremoti che hanno scosso per decenni gli abitanti della zona e che minacciano di persistere. La chiusura non riguarda undici unità di estrazione che resteranno per un ulteriore anno, nel caso in cui se ne renda necessario il ricorso per un inverno molto rigido o per turbolenze geopolitiche internazionali.

Energia: i Paesi Bassi chiudono l'estrazione dal giacimento di gas più grande d'Europa

Ma, all'incirca all'inizio del nuovo millennio sono stati avvertiti terremoti di bassa magnitudo ma vicini alla superficie – a causa delle sacche di vuoto formatesi durante l'estrazione del gas – che hanno causato ingenti danni. Nel 2018 fu annunciata la prossima chiusura del'impianto, ma i residenti locali sono rimasti delusi dagli avvertimenti degli esperti secondo cui i terremoti potrebbero continuare per anni.
Anche se l’estrazione del gas si è gradualmente ridotta quasi a zero, l’Aia ha deciso nel 2022 di rinviare la chiusura delle valvole a causa delle incertezze energetiche globali causate in gran parte dall’invasione russa dell’Ucraina.

L'esponente di una associazione locale che da tempo si batte contro le estrazioni ha detto che molte persone nella provincia soffrono di problemi psicologici, oltre a essere costrette ad affrontare molte incombenze, sul piano giuridico e su quello tecnico, in relazione alla compensazione finanziaria.
A febbraio, un rapporto di una commissione parlamentare accusava le autorità olandesi di aver "prestato poca attenzione ai rischi a lungo termine" nonostante l'estrazione avesse avuto successo, affermando che il governo aveva l'obbligo morale di porre rimedio alla situazione. L'importanza del giacimento dio Groningen è confermato dal fatto che da esso sono stati estratti circa 2,3 trilioni di metri cubi di gas che, tra il 1963 e il 2020, si sono tradotti in 429 miliardi di euro, l’85% dei quali finiti nella casse dello Stati.

Tags: energia, esteri

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