Csel, Enti locali: nel 2022 -16% atti intimidatori contro amministratori e danni a beni comunali

- di: Barbara Bizzarri
 
Buona parte dei dati emersi dall’elaborazione del Centro Studi Enti Locali su elementi forniti dal Ministero dell’Interno rileva che, nel 2022, i Comuni i cui amministratori abbiano subìto atti intimidatori, che fossero diretti a loro stessi, ai propri familiari o a beni di loro proprietà, o il cui patrimonio sia stato oggetto di episodi di danneggiamento. sono stati 402, oltre metà dei quali concentrati nel Sud del Paese. Gli episodi censiti sono stati 572, la maggior parte nella provincia di Napoli: 53 contro una media di 6,8. L’unica regione non interessata dal fenomeno è la Valle d’Aosta.
"Un numero ancora troppo alto e che non deve essere in alcun modo sottovalutato" precisa il Csel, ma la buona notizia è il significativo calo, pari a -16%, rispetto all’anno precedente. Nel 2021 infatti erano stati censiti ben 680 atti intimidatori ai danni degli amministratori di 443 Comuni.

Csel, Enti locali: nel 2022 -16% atti intimidatori contro amministratori e danni a beni comunali

Il calo del numero degli atti intimidatori non è stato uniforme: nelle regioni del nord Italia, questi episodi si sono ridotti del 36% passando da 276 a 176. Un miglioramento, seppure più contenuto, si è registrato anche nelle regioni del centro Italia, passate da 74 a 65 atti intimidatori (-12%). Resta invariata, di contro, la situazione del Sud, dove si è passati da 330 a 331 episodi (+0,3%). A livello provinciale, i territori nei quali sono stati commessi questi reati in misura maggiore sono, nell’ordine: Napoli (53), Crotone (25), Torino (24), Roma e Cosenza (21), Lecce (20), Bari (18), Agrigento (15), Chieti (14), Modena e Nuoro (13).
La ripartizione dei risarcimenti destinati dal Viminale ai Comuni i cui amministratori abbiano subìto atti intimidatori o il cui patrimonio sia stato oggetto di episodi di danneggiamento, vede la quota maggiore al Mezzogiorno: infatti ai 240 Comuni interessati da questi fenomeni sono andati 2.882.108 euro, pari al 48% dei rimborsi assegnati (6 milioni di euro). Seguono gli Enti del Settentrione, con 2 milioni e 882.108 euro, e quelli del Centro, con 1 milione e 86.221 euro. L’ammontare spettante a ogni Comune è stato regolato in base alla popolazione residente e al numero di atti intimidatori rilevati nel report 2022 stilato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale.

Come lo scorso anno, è la Capitale ad essersi assicurata la fetta più ingente delle risorse: a Roma sono andati 503.427 euro a fronte di una media nazionale di 14.925. Seguono, nell’ordine, Milano (232.209 euro), Torino (199.400 euro), Napoli (166.447 euro) e Genova (111.245). In generale, la regione i cui Comuni siano stati complessivamente destinatari di più risarcimenti è la Campania con 824.435 euro, seguita dalla Lombardia (783.034), dal Lazio (623.074), dalla Sicilia (572.667), dalla Calabria (518.423) e dalla Puglia (486.332).

Agli Enti del Piemonte sono stati assegnati 375.493 euro, a quelli toscani 287.711 euro, ai Comuni dell’Emilia Romagna 267.380 euro mentre a quelli sardi e veneti sono andati, rispettivamente, 251.155 e 248.263 euro. Quasi identiche le risorse attribuite ai Comuni liguri (169.921) e abruzzesi (169.282 euro), in Trentino Alto Adige e in Umbria (rispettivamente 97.502 e 97.181 euro). Infine, le regioni Friuli Venezia Giulia (90.077 euro), Marche (78.257), Basilicata (50.339) e Molise (9.476).

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