Turismo religioso, Il Cammino dei Cappuccini: "Itinerario di fede, storia e bellezza"

- di: Barbara Bizzarri
 
Un Cammino per e con i Cappuccini, alla scoperta della loro storia nelle Marche e di un patrimonio unico al mondo di fede, bellezza e storia. L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini nasce nel 1528, con la bolla papale Religionis Zelus di Clemente VII, e da allora la presenza di conventi dei frati minori è diventata un elemento fondante del paesaggio.

Turismo religioso, Il Cammino dei Cappuccini: "Itinerario di fede, storia e bellezza"

Si va da Montefalcone, dove Matteo da Bascio fuggì dal convento dei frati minori, fino a Fossombrone, luogo da cui Ludovico e Raffaele Tenaglia diedero il via alla riforma francescana; passando per Cingoli, Cupra Montana e Albacina, dove si snodano le vicende più importanti dei primordi del nuovo ordine. E poi San Severino, che col convento del Santissimo Salvatore in Colpersito rappresenta il sito francescano più importante della regione insieme a Camerino, primo convento al mondo dei Cappuccini e snodo centrale di questo cammino turistico-spirituale.

Non vanno dimenticati santi e santuari: il Santuario del Beato Benedetto da Urbino a Fossombrone, il Santuario della Madonna dell’Ambro, quelli del Beato Bernardo a Offida e di San Serafino a Montegranaro. I Cappuccini siano l’ordine religioso più numeroso e rappresentato in regione (cento religiosi e 16 conventi): da qui si dipana l’idea di un Cammino che ripercorra da nord a sud, in un tragitto di quasi 400 chilometri, le tappe più importanti di questa esperienza spirituale. Presentato a Roma, all’Agenzia nazionale per il turismo (Enit), il Cammino dei Cappuccini è un viaggio articolato in 17 tappe e 25 Comuni alla scoperta dell’eredità dei frati minori francescani.

Partenza a Fossombrone, arrivo ad Ascoli. Chi non avesse il tempo di compiere l’intero percorso, ha una doppia possibilità: coprire la prima parte da Fossombrone a Camerino (10 giorni di cammino) e poi completare in una seconda "tranche" la parte del Cammino da Camerino ad Ascoli (7 giorni).

Alla presentazione sono intervenuti Antonio Baldelli, deputato FdI, Sandro Pappalardo del CdA Enit, Marco Bruschini, direttore Atim, Miriam Giovanzana, Direttrice Editoriale di Terre di mezzo, e ovviamente loro, i protagonisti, i frati cappuccini, anima del Cammino. Antonio Baldelli ha definito il Cammino come "una grande opportunità per far conoscere la bellezza della nostra terra e promuovere un turismo lento, meditativo". E fra’ Sergio Lorenzini, Provinciale dei Frati Minori delle Marche: "Un momento importante per accrescere la consapevolezza di un valore storico, culturale, artistico e spirituale che appartiene al nostro territorio".  

La presentazione e la promozione del percorso sono un’anticipazione ideale delle celebrazioni per i 500 anni delle origini dei frati Cappuccini nell’entroterra marchigiano, zona messa a dura prova da eventi sismici ma che ora sta tornando all’ideale di forza che la contraddistingue. Il cammino dà nuovo slancio ai luoghi di accoglienza e di ristorazione e vigore al cospicuo patrimonio storico artistico che le zone custodiscono e che ancora non è stato del tutto scoperto. Per rendere l’esperienza più facile e piacevole, sono previste convenzioni con una Carta del Pellegrino che consentano ai camminatori di accedere ai vari servizi con prezzi di favore.

Il Cammino dei Cappuccini offre la particolarità suggestiva di unire all’esperienza del camminare la dimensione spirituale, con possibilità di accoglienza e di incontri con i religiosi nei conventi ospitanti (Fossombrone, San Severino Marche, Camerino, Santuario della Madonna dell’Ambro, Offida, Ascoli Piceno) al fine di introdurre il camminatore nella storia del luogo, nella spiritualità e nel clima francescano, e alla dimensione storico-culturale di conoscenza degli eventi e delle ricchezze culturali e artistiche dei luoghi interessati. Interessante sarà anche la possibilità che gli stessi frati Cappuccini (non pochi dei quali amano camminare), con accordi previ, possano mettersi in cammino in alcune tappe con i pellegrini, per condividere l’esperienza bella del camminare insieme e creare legami di amicizia tra i camminatori.

“Il turismo legato alla spiritualità attraverso i cammini rappresenta un settore in costante evoluzione all'incrocio tra il patrimonio culturale, il cammino come percorso fisico e simbolico, e l'esperienza spirituale del viaggiatore. Questa forma di turismo si basa su una serie di elementi chiave come la creazione di percorsi specifici resi accessibili ai viaggiatori. È essenziale fornire strutture di accoglienza adeguate e che rispecchino l'atmosfera spirituale del luogo e garantire un comfort adeguato ai pellegrini. Gli esperti locali e le guide spirituali devono essere formati per offrire un'esperienza autentica e informativa ai visitatori e inoltre la gestione sostenibile del turismo è cruciale per preservare l'ambiente naturale e culturale dei luoghi spirituali. Questo può implicare limitazioni sul numero di visitatori, il riciclo dei rifiuti e la promozione del rispetto per la natura. L'organizzazione di eventi speciali, cerimonie o rituali lungo il cammino può arricchire l'esperienza dei visitatori e consentire loro di partecipare attivamente alla spiritualità del luogo. La continua ricerca e documentazione dei cammini spirituali è fondamentale per mantenere e diffondere la conoscenza su tali luoghi. Questo può coinvolgere archeologi, storici, antropologi e teologi”, ha commentato Sandro Pappalardo, consigliere Enit.

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