Dai colori di Depero alle Korai di Mattia Bosco, l’arte del weekend

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Mattia Bosco, Colosseo | Foto: © Giuseppe D'Aleo

A Roma le Korai di Mattia Bosco

Dodici presenze in marmo, simili a vestali, contemplano il più grande tempio della Roma antica celebrando il culto della materia di cui è fatto il mondo

Sono le Korai dello scultore milanese Mattia Bosco che per il Tempio di Venere e Roma, nel Parco archeologico del Colosseo, ha concepito un progetto espositivo a cura di Daniele Fortuna e promosso dal Parco archeologico del Colosseo, dalla galleria d’arte Atipografia diretta da Elena dal Molin, e da ArtVerona.

All’interno del Tempio inaugurato nel 136 d.C. e rivestito in marmi preziosi provenienti da ogni parte dell’impero, spoliati nel corso dei secoli, Bosco reintroduce in forme nuove i preziosi materiali marmorei tipici dell’architettura romana di età imperiale nei resti dell’antico tempio. Seguendo il genius loci, suscita nel pubblico la sensazione di un rimosso che riaffiora, di antichi abitanti che tornano con sembianze diverse. Il marmo Cipollino, il Portoro, il rosso Collemandina, il Paonazzo, il Fiordipesco e il bianco di Carrara ritornano adesso sotto forma di sculture, in una continuità che lega passato, presente e futuro.

L’artista realizza le sue sculture partendo da massi e da pietre scartate dal lavoro di estrazione.

Protagonista attivo del progetto rimane il tempio, suddiviso in due spazi adiacenti: la cella dedicata alla dea Roma e la cella di Venere, divinità dell'amore e della bellezza, progenitrice della

Gens Iulia.

 

A Napoli arriva Manolo Valdès

Manolo Valdès, il celebre artista spagnolo, classe 1942, co-fondatore del gruppo Equipo Crónica, collettivo pioneristico di Pop Art, espone per la prima volta a Napoli e nel Sud Italia.

Accade al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) grazie a una mostra organizzata in collaborazione con il ministero della Cultura e con la Galleria d’Arte Contini. Fino al 6 gennaio nel salone della Meridiana, una personale del maestro svela le opere dell’artista che attinge al patrimonio artistico spagnolo, in particolare da Velázquez e Picasso, e dall’informale dei suoi immediati predecessori. Le opere dialogano felicemente con gli spazi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in un accostamento che mette a confronto le ricerche e le sperimentazioni del nuovo con l’eleganza e la tradizione dell’antico.

 

A Pisa i capolavori dal Philadelphia Museum Of Art

Capolavori di Chagall, Dalì, Duchamp, Kandinsky, Mirò, Picasso e poi Matisse, Mondrian, Klee, Ernst si apprestano ad accogliere i visitatori di Palazzo Blu, a Pisa. Dal 28 settembre al 7 aprile la residenza affacciata sul Lungarno ospita la mostra dal titolo Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum Of Art, un’occasione imperdibile per ripercorrere alcuni dei momenti salienti del “secolo breve”. I capolavori giungono dall’istituzione statunitense che vanta collezioni di fama mondiale e una presenza particolarmente significativa di opere delle Avanguardie europee.

Abbracciando lavori importanti come l’Autoritratto di Picasso venticinquenne, dove il giovane pittore imbraccia la tavolozza rimboccandosi le maniche, o l’intensa Crocifissione dipinta da Chagall nel 1940, la mostra ospita anche installazioni visive, sonore e multimediali, contestualizzandole tra gli eventi storici e culturali dalla fine della “Belle Époque” fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa, l’esposizione coincide anche con la conclusione di un intervento di riqualificazione e rinnovamento degli spazi a Palazzo Blu, che ha riguardato l’illuminazione e gli impianti dello storico edificio.

Depero in mostra a Firenze

Fortunato Depero, il maestro dell’arte del Novecento che ha saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione figurativa, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati intrecciando temi della contemporaneità a motivi tradizionali come quello del cavallo, sbarca a

Palazzo Medici Riccardi. Fino al 28 gennaio il percorso Depero. Cavalcata fantastica accompagna il pubblico tra disegni, collage, dipinti, tarsie in panno dell’artista, che anticipano molte delle innovazioni novecentesche.

La mostra ruota intorno alla presenza, nelle collezioni del Museo Novecento di Firenze, di Nitrito in velocità (1932), capolavoro dell’artista conservato nelle raccolte dei Musei Civici Fiorentini e che si offre come pretesto per presentare a Firenze la carica innovativa di Fortunato Depero e della sua celebre produzione.

All’interno del palazzo dove i Medici ospitarono nel XV secolo gli innovatori del proprio tempo, vengono riunite per la prima volta 47 opere che si articolano attorno a tre nuclei tematici principali: gli studi per scenografie, bozzetti e figurini, che nell’opera di Depero sono abitati da modernissimi pupazzi, burattini e marionette; la lavorazione degli arazzi - attività che trova proprio a Firenze uno dei principali centri di diffusione - e un approfondimento sui temi della meccanizzazione del movimento e sul mito del progresso, all’origine di molte opere dell’artista.

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